Csm, ultime elezioni suppletive: giudici al voto per scegliere il successore di Criscuoli, 3 candidati in campo

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Agli inizi della prossima settimana il Consiglio superiore della magistratura tornerà nella sua piena composizione dopo lo scandalo che in primavera si è abbattuto sulle toghe provocando la dimissione di cinque componenti togati del Csm e le dimissioni anticipate del procuratore generale Riccardo Fuzio (che è membro di diritto del Csm). Domani e lunedì seggi aperti nei Tribunali per l’elezione dell’ultimo consigliere togato del Csm, in rappresentanza dei giudici. Saranno circa 10mila i giudici chiamai a votare. Il posto vacante è quello di Paolo Criscuoli (Magistratura indipendenti), che si è dimesso per ultimo a seguito di un serrato braccio di ferro interno alle correnti.

I candidati sono tre: Elisabetta Chinaglia (schierata da Area), Silvia Corinaldesi (schierata da Unicost) e l’ex presidente dell’Anm Pasquale Grasso, che corre da indipendente ma che sarà appoggiato da Magistratura Indipendente. L’elezione sarà importante anche per definire gli assetti delle correnti all’interno del Csm. La corrente col maggiore numero di consiglieri è quella di ‘Autonomia & Indipendenza’, che in occasione delle elezioni del Csm del 2018 era però riuscita a piazzare soltanto Piercamillo Davigo e Sebastiano Ardita. Poi, a seguito delle dimissioni dei consiglieri, ‘Autonomia & Indipendenza’ ha visto entrare nel Csm Ilaria Pepe e Giuseppe Marra, i primi pm non eletti, e successivamente ha festeggiato l’ingresso di Nino Di Matteo nominato grazie alle elezioni suppletive di ottobre. Di Matteo si presentò da indipendente ma le sue posizioni sono sulla stessa linea di ‘A&I’.

E’, invece, a quota quattro consiglieri la corrente progressista di ‘Area’, che con non ha guadagnato alcuna unità con i cambi in seno al Csm: Area, che oggi guida l’Associazione nazionale magistrati, punta alla vittoria di Chinaglia per potere così bilanciare il rapporto di forza con ‘A&I’, con la quale già nelle ultime importanti votazioni al Csm ha fatto asse. Per Unicost e Mi l’elezione del proprio rappresentante, significherebbe ‘fermare’ Area e il distacco con le due correnti che stanno dettando la linea nel Csm: attualmente sia Unicost che Mi contano 3 consiglieri a testa.

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sabato, 7 Dicembre 2019 - 17:26
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