Caso Nicosia, deputata di Italia Viva indagata: Occhionero convocata dai pm

La deputata di Italia Viva Giuseppina Occhionero

Dovrà tornare in procura a Palermo, ma stavolta da indagata. Giusy Occhionero, deputata di Italia Viva e prima ancora di Liberi e Uguali, è stata indagata per concorso in falso. La contestazione le è stata mossa nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in carcere il suo ex assistente parlamentare Antonello Nicosia, accusato quest’ultimo di avere sfruttato il suo ruolo per entrare nelle carceri e veicolare così all’esterno i messaggi dei boss mafiosi.

La contestazione si riferisce a due particolari episodi avvenuti alla fine dello scorso anno. Il 21 dicembre 2018 la deputata, che all’epoca era in quota LeU, si recò insieme a Nicosia per un’ispezione nel carcere di Pagliarelli. All’ingresso dichiarò che era un suo collaboratore: circostanza, hanno accertato i pm anche attraverso indagini alla Camera, falsa. All’epoca non era stato formalizzato alcun rapporto di lavoro. Il giorno successivo i due hanno fatto, con le stesse modalità, visite nelle carcere di Agrigento e Sciacca.

Giusy Occhionero era stata ascoltata nelle scorse settimane come persona informata sui fatti e aveva spiegato agli inquirenti di non avere avuto contezza della doppia personalità di Nicosia. Ma la spiegazione non ha convinto i pm, che hanno accertato come tra i due vi fosse una relazione sentimentale. Alla parlamentare è stato notificato un invito a comparire per la prossima settimana. E’ possibile adesso che cambi anche il modo in cui guarderanno a un altro strano episodio emerso dall’inchiesta. Il 14 febbraio scorso, Nicosia le propose una truffa in piena regola: farsi pagare dai titolari di una cooperativa che, nel carcere della Giudecca a Venezia, gestiva la sezione con le detenute madri. La proposta era quella modificare il contenuto della relazione che la deputata avrebbe dovuto redigere – in cui si denunciavano irregolarità – in cambio di soldi. «Ma se lei compra 5 Louis Vuitton all’anno io e te ne dobbiamo comprare almeno una, capito? Dai l’Iban quando chiamano dici: senta io non ho tempo, le sto dando Iban, in base a quello che mandano eventualmente modifichiamo le dichiarazioni; ma capisci che non si può fare gratis questa cosa», diceva Nicosia a Occhionero. Una proposta rifiutata dalla deputata che il 7 marzo presentò un’interrogazione sulle irregolarità riscontrate nell’istituto veneziano. Da quel momento i rapporti di collaborazione tra i due si interruppero. Tuttavia la Occhionero non ha mai denunciato Nicosia.

Antonello Nicosia, che faceva parte dei Radicali Italiani, è attualmente detenuto in carcere nell’attesa che i giudici del Tribunale del Riesame vaglino il ricorso che ha presentato avverso la misura cautelare.

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sabato, 7 Dicembre 2019 - 12:18
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