Mazzetta da imprenditrice, ai domiciliari Paola Galeone: da ieri non è più prefetto di Cosenza

prefetto paola galeone
L'ex prefetto di Cosenza Paola Galeone

Arresti domiciliari per Paola Galeone, prefetto di Cosenza sospesa ieri dal Ministro dell’Interno per il coinvolgimento in una vicenda di corruzione. Gli arresti nei confronti della 58enne originaria di Taranto, prefetto della cittadina calabrese dal 2018, sono stati disposti ieri, L’accusa p di induzione indebita a dare o promettere utilità.

L’inchiesta della Procura cosentina è partita dalla denuncia dell’imprenditrice Cinzia Falcone. La donna ha raccontato della richiesta del prefetto di emettere una fattura falsa per potere poi appropriarsi della parte di fondo di rappresentanza concessa ai prefetti disponibile a fine anno e rimasta inutilizzata. In base a tale accordo, 700 euro sarebbero andati al prefetto e 500 all’imprenditrice.

Dopo avere denunciato, Falcone ha collaborato alle indagini registrando, con una microcamera fornita dalla polizia, l’incontro con l’ex responsabile del Governo sul territorio cosentino durante il quale le ha dato la busta con i soldi. Paola Galeone è stata poi portata in commissariato dove gli agenti hanno constatato che aveva con sé il denaro.

Ieri la decisione Tribunale bruzio di procedere alla notifica degli arresti domiciliari: «L’indagine – si legge nella nota a forma del procuratore Mario Spagnuolo – prosegue al fine di accertare eventuali ulteriori fatti, penalmente rilevanti». La presunta mazzetta potrebbe quindi essere solo la punta dell’iceberg di un sistema di spese e rimborsi fittizi. Spese e rimborsi su cui si lavora nella Procura di Cosenza per far emergere nuovi eventuali e clamorosi risvolti.

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venerdì, 3 Gennaio 2020 - 08:51
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