Marano, arrestati ex sindaco ed imprenditore, sospeso ex dirigente: tra le accuse il concorso esterno

mauro bertini marano
L'ex sindaco di Marano Mauro Bertini

Arrestato l’ex sindaco del Comune di Marano Mauro Bertini, oggi consigliere di opposizione.  L’operazione dei carabinieri del Ros, coordinati dalla Dda di Napoli, ha portato anche all’arresto dell’imprenditore edile Angelo Simeoli mentre l’ex dirigente dell’ufficio tecnico di Marano Armando Santelia, oggi al Comune di Ottaviano,  è stato sospeso per 12 mesi dall’esercizio di attività inerenti il pubblico ufficio o il pubblico servizio. Bertini e Simeoli si trovano agli arresti domiciliari. Mauro Bertini è stato sindaco di Marano per 13 anni e attualmente siede sugli scranni dell’opposizione, eletto con la civica ‘L’Altra Marano’.

Le misure cautelari sono state disposte, su richiesta della Dda di Napoli, da gip del tribunale partenopeo nei confronti dei tre indagati accusati a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio aggravata, per avere favorito il clan Polverino, egemone tra Marano ed hinterland.

Il provvedimento nasce dalle indagini che il 24 maggio del 2017 portarono all’arresto di cinque persone indagati anche di concorso esterno in associazione mafiosa; le indagini svelarono, secondo gli inquirenti, come gli imprenditori santantimesi Aniello e Raffaele Cesaro, in società occulta con esponenti dei Polverino e, in particolare, con il sostegno economico del capo clan Polverino Giuseppe detto ‘o Barone, tra gli anni 2005/2006 fossero riusciti ad aggiudicarsi la concessione per l’esecuzione dei lavori di realizzazione del Piano di insediamento produttivo.

In seguito gli inquirenti hanno ricostruito il presunto ruolo avuto da parte di figure appartenenti alla amministrazione comunale di Marano di Napoli e al settore dell’imprenditoria nella vicenda.
In particolare gli investigatori hanno delineato il ruolo di Bertini Mauro e Santelia, rispettivamente sindaco e responsabile dell’Ufficio tecnico del comune di Marano di Napoli all’epoca dei fatti. L’ex sindaco avrebbe ricevuto, scrivono gli inquirenti, 125mila euro da parte dei fratelli Cesaro affinché una società loro riconducibile si aggiudicasse la concessione per la commessa dell’importante opera pubblica, del valore di oltre 40 milioni di euro.

In tale contesto, Angelo Simeoli, alias Bastone, anche lui agli arresti domiciliari, imprenditore edile già a processo per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa avrebbe ‘monetizzato’  – celando tali operazioni nell’ambito di attività svolte da proprie società – 5 assegni bancari per 62 mila e 500 euro, somma poi fatta avere a Bertini, a saldo di altri 50mila euro, che sarebbero stati corrisposti in contanti al primo cittadino di allora direttamente dai fratelli Cesaro.

Bertini e Simeoli sono inoltre indagati per la realizzazione, tra gli anni 2004-2006, in violazione del Piano regolatore comunale vigente, di un complesso residenziale composto da 27 appartamenti e 9 attività commerciali, edificato con l’abbattimento di una vecchia tenuta in stato di abbandono, denominata Masseria Galeota. I lavori sono stati eseguiti da una società di costruzioni di Simeoli che, al fine di ricevere le autorizzazioni, avrebbe consegnato a Bertini, sindaco in carica dell’epoca, una somma di denaro non quantificata. Santelia, dirigente dell’Ufficio tecnico, secondo quanto emerge dal provvedimento avrebbe consentito a Simeoli di presentare il progetto con una semplice Dichiarazione di inizio attività (D.i.a.), in luogo della necessaria concessione edilizia.

Contestualmente è stata data esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore stimato in circa 1 milione di euro.

 

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giovedì, 30 Gennaio 2020 - 09:24
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