‘Cura Italia’, ipotesi ‘click day’ per le indennità: pioggia di proteste e timori per le risorse. Governo costretto al dietrofront


Ventiquattro ore di critiche, piovute da ogni dove, sono bastate per ritirare l’ipotesi di un ‘click day’ per la richiesta da parte dei lavoratori autonomi dell’indennizzo previsto dal decreto ‘Cura Italia’. Appena ieri il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha ventilato la possibilità dell’accesso alle somme messe a disposizione dal Governo tramite l’invio telematico delle domande in un giorno e in un’ora prefissati: una gara a ‘chi fa prima’, in pratica.

Un criterio che, ammoniscono le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, rischierebbe «di scatenare una guerra fra poveri». E di contralto, in una nota comune, chiedono che venga piuttosto fissata una data entro la quale inviare le domande. «In questo momento – si legge nel comunicato a firma di Tania Scacchetti (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Ivana Veronese (Uil) – non possiamo permetterci di mettere in competizione tra loro categorie di lavoratori e lavoratrici tra le più fragili, per le quali si è deciso di intervenire con un aiuto economico di soli 600 euro». La proposta del numero uno Inps ha fatto scattare l’allarme dei sindacati, essendo quest’ultima ritenuta un indice di assenza delle risorse necessarie per tutti gli interessati. «Se è comprensibile che, per motivi di copertura finanziaria, sia stato necessario individuare un tetto di spesa per queste indennità, è altrettanto necessario – sottolineano – che si dica con chiarezza che nessuno sarà lasciato indietro e che tutte le domande di indennità eccedenti il tetto di spesa previsto saranno comunque erogate anche se successivamente».

L’ipotesi ha scatenato anche le ire di Confartigianato: «E’ assurdo e inaccettabile, in un momento tanto critico, immaginare di utilizzare la procedura del ‘click day’» che, secondo i rappresentanti degli artigiani, già in passato avrebbe causato problemi agli imprenditori. E ancora: «E’ l’ultima delle modalità da utilizzare in una situazione come quella che stiamo vivendo in cui le persone hanno necessità di misure chiare, concrete e di facile e immediato utilizzo. Il ‘click day’, anche per cause legate alla connettività delle diverse zone del Paese, finirebbe per creare disparità nelle condizioni di accesso da parte dei potenziali richiedenti».

Ai tuoni di Confartigianato si sono aggiunte le dure parole della vicepresidente della Camera Mara Carfagna. «Dopo essere stati mortificati con un aiuto di appena 600 euro, ora partite Iva, precari e collaboratori vengono anche insultati con l’ipotesi del click day, che ricorda la roulette russa o la piattaforma Rousseau. – ha commentato la deputata di Forza Italia – Gli italiani in difficoltà vogliono aiuto e certezze, non giochi a premi».

E così, alle 18.30 di oggi, un giorno esatto dopo la prima dichiarazione affidata all’Ansa, le agenzie di stampa hanno battuto il dietrofront attraverso le parole del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo: «Non ci sarà nessun ‘click ‘day’». A breve, continua Catalfo, sarà precisata la data dalla quale tutti i cittadini che ne hanno diritto potranno inoltrare la richiesta. E soprattutto: «Le risorse stanziate dal Governo sono sufficienti per coprire l’intera platea di beneficiari».

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giovedì, 19 Marzo 2020 - 20:43
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