Chiusa l’indagine sulla morte del parà Emanuele Scieri: cinque indagati per omicidio

emanuele scieri
Emanuele Scieri

Un mistero lungo 21 anni. L’ombra del nonnismo e dell’omertà nell’ambiente militare, la lunga e dolorosa lotta della famiglia per arrivare alla verità. Una verità che è solo al suo primo stadio, ma un tassello per comporre quello che per anni sembrava un caso irrisolto lo ha messo la procura della Repubblica di Pisa. Ci sono cinque indagati per la tragica morte di Emanuele Scieri, l’allievo parà della Folgore morto il 13 agosto del 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. Vittima, stando a quanto hanno ricostruito gli inquirenti, di un episodio di nonnismo perpetrato da suoi commilitoni e finito in dramma.

Gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari sono stati notificati questa mattina dalla polizia al termine dell’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Firenze e dalla sezione di polizia giudiziaria della procura pisana; indagine che nell’estate del 2018 ha già portato a una misura cautelare per omicidio. Sulla morte del parà è al lavoro anche la magistratura militare che ai primi di giugno ha chiesto il rinvio a giudizio per tre ex caporali accusati di violenza a inferiore mediante omicidio pluriaggravato in concorso: il 17 luglio è fissata l’udienza preliminare.

Gli indagati sono i tre ex caporali Alessandro Panella, Luigi Zabara e Andrea Antico, l’unico ancora in servizio nell’Esercito.    Gli stessi tre ex caporali sono stati accusati dalla procura ordinaria di Pisa di omicidio volontario: Alessandro Panella fu anche arrestato nell’estate 2018 in esecuzione di una misura cautelare perchè gli inquirenti temevano potesse scappare negli Usa dove da tempo viveva. Tra gli indagati dalla procura di Pisa anche l’ex comandante della Folgore, il generale Enrico Celentano (da tempo in pensione), al quale è stato contestato di aver reso false dichiarazioni al pm. Indagato anche un ex ufficiale in congedo della Folgore. Impulso alle nuove indagini è stato dato dalla commissione parlamentare di inchiesta che nel dicembre 2017 concluse i lavori trasmettendo gli atti alla procura di Pisa. Inizialmente infatti il caso era stato archiviato come suicidio, ma in seguito alla perizia eseguita dalla professoressa Cristina Cattaneo, ordinario di Medicina Legale all’Università di Milano, che compì una analisi sui resti del giovane, Emanuele Sceri sarebbe stato percosso, poi costretto a salire su una torre da cui fu catto cadere. Infine fu lasciato agonizzante e il corpo ormai senza vita fu ritrovato solo il 16 agosto.

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lunedì, 15 Giugno 2020 - 11:39
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