Giustizia svenduta Trani, l’ex pm Savasta condannato a 10 anni. Pene severe per magistrati, avvocati e imprenditore

aula tribunale

Procedimenti penali aggiustati in cambio di soldi o piaceri, arrivano le prime condanne nell’ambito dell’inchiesta sul ‘sistema Trani’ che un anno fa ha travolto il palazzo di giustizia pugliese. Il gip del Tribunale di Lecce Cinzia Vergine ha chiuso il processo con rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena, riconoscendo la colpevolezza di tutti e cinque gli imputati rispetto alle condotte loro addebitate dalla procura. La pena più alta è stata inflitta ad Antonio Savasta che all’epoca dei fatti contestati era pm a Trani, salvo poi venire trasferito a Roma con la funzione di giudice.

Savasta, dopo l’arresto nel gennaio del 2019, ha confessato e ha lasciato la magistratura. A lui si contestava l’essere stato a capo di un ‘sistema’ insieme a Michele Nardi, che all’epoca dei fatti era giudice e che ha scelto di essere giudicato col rito ordinario attualmente in concorso dinanzi ai giudici del Tribunale di Lecce. L’ex pm era stato chiamato a rispondere di 14 capi d’imputazione, che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari alla truffa, calunnia, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, falso in atto pubblico, induzione a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria.

Condanna a quattro anni anche per un altro magistrato, Luigi Scimè, che all’epoca era in servizio a Trani e attualmente è in servizio preso la Corte d’Appello di Salerno: Scimé era invece accusato di corruzione in atti giudiziari, in relazione alle presunte dazioni di denaro che avrebbe ottenuto dall’imprenditore Flavio D’Introno.

A quattro anni è stato condannato anche l’immobiliarista barlettano Luigi Dagostino, mentre gli avvocati Ruggiero Sfregola e Giacomo Ragno (entrambi del foro di Trani) sono stati condannati rispettivamente a 4 anni e 4 mesi e a due anni e 8 mesi. L’avvocato Giacomo Ragno era accusato di concorso in calunnia e falsa testimonianza, oltre che di concorso in corruzione, per aver procacciato un testimone compiacente, incaricato di rendere false dichiarazioni nell’ambito di un procedimento penale. L’avvocato Sfrecola di concorso in corruzione e falso. Secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe anche fatto da tramite tra Savasta e Dagostino, il quale era accusato di avere pagato tangenti affinché il magistrato ritardasse le indagini a suo carico.

La procura di Lecce aveva chiesto la condanna a 10 anni e 8 mesi per Savasta; 4 anni e 4 mesi per Scimè; 4 anni per Dagostino; 3 anni per l’avvocato Sfrecola; 2 anni e 8 mesi per l’avvocato Ragno. Nel computo della pena, la pubblica accusa ha escluso l’attenuante della collaborazione offerta dal magistrato, che nel marzo 2019 gli ha consentito di lasciare il carcere (dopo due mesi) e di essere trasferito agli arresti domiciliari, dove si trova tuttora.

Leggi anche:
Omicidio stradale, il cantante Michele Bravi condannato a un anno e 6 mesi: ok del gip al patteggiamento
Processo sul crollo di Rampa Nunziante, la consulente della difesa di un imputato: «Palazzo crollato in poche ore»
– Somma Vesuviana, tenta il suicidio nella sua tabaccheria. Politico 52enne ricoverato in pericolo di vita
– Whirlpool Napoli, proclamato uno sciopero nazionale. I sindacati: «Il Governo smetta di avallare le decioni dell’azienda»
– Blitz contro le cosche della ‘ndrangheta, 12 arresti a Reggio Calabria
– Cura Italia, banca nega il prestito a un imprenditore. Il tribunale obbliga l’istituto a pagare i 25mila euro
– Agguato nel Napoletano, 18enne ucciso a colpi d’arma da fuoco. Ferito un amico
– Ponte di Genova, Conte: «Aspi faccia una proposta oppure ci sarà la revoca»

giovedì, 9 Luglio 2020 - 16:45
© RIPRODUZIONE RISERVATA