Scuola, il nodo dei trasporti: il Cts propone divisori e orari differenziati per le lezioni. I dubbi delle Regioni


Sui mezzi di trasporto pubblici la distanza tra passeggeri resta di un metro. Nessuna deroga a una delle principali misure anti-Covid viene concessa dal Comitato tecnico scientifico, che conferma anche l’obbligo di mascherina per passeggeri e personale. Ieri i rappresentanti del Cts hanno incontrato quelli delle Regioni in vista della riapertura delle scuole, rispetto alla quale uno dei nodi più difficili da sciogliere è proprio quello dei trasporti. Le due soluzioni tecniche sulle quali lavorare sono l’utilizzo di separatori sui mezzi e la differenziazione degli orari scolastici.

«Per quanto riguarda i separatori – spiega l’assessore regionale campano Fulvio Bonavitacola, che coordina gli assessori regionali ai trasporti – il Ministero delle infrastrutture  ha fatto presente di aver già predisposto una bozza di circolare per la messa in opera di distanziatori nei mezzi di trasporto extra-urbano e nei treni locali. Tuttavia, deve ancora essere individuato il materiale idoneo e la certificazione sanitaria finale. Questa soluzione, che non potrà essere disponibile a breve, non potrà applicarsi però al trasporto urbano (metro e bus).  Riguardo la questione dell’orario differenziato – fa sapere l’assessore – è stato ribadito che è rimessa del tutto all’autonomia degli istituti scolastici e alle decisioni nell’ambito dei tavoli regionali e provinciali. Non c’è un’indicazione nazionale. Entro questa settimana si potrà fare un quadro delle decisioni prese nell’ambito dei tavoli. Le Regioni hanno fatto presente  che il mero scaglionamento degli orari, soprattutto per quanto riguarda l’extraurbano, non può essere la soluzione, vista l’impossibilità di adeguare i servizi (sia in termini di mezzi, sia di personale) in così poco tempo. Le Regioni ricordano che da tempo avevano sollecitato una regia nazionale a questo riguardo. Anche riguardo l’utilizzo di mezzi a noleggio con conducente (Ncc) e bus turistici, è stato segnalato che in molte Regioni già si fa ricorso al trasporto non di linea, semmai c’è l’esigenza di accelerare le procedure di affidamento, ma ciò non ha risolto il problema: il mercato di questi mezzi non è illimitato».

Infine, le Regioni hanno sollevato un problema di risorse per eventuali servizi aggiuntivi, visto che le risorse del Fondo straordinario ex articolo 200 DL rilancio, aumentate di 400 milioni dal DL 104/2020, sono destinate a coprire i mancati introiti delle aziende e possono essere utilizzate per intero solo nel 2021.

Il Ministero delle Infrastrutture ha avanzato la possibilità di un intervento normativo per facilitare una soluzione, soprattutto con riferimento all’affidamento diretto.  Riguardo altre possibili soluzioni alternative, Inail e Iss hanno evidenziato che miglioramenti della ventilazione nei mezzi pubblici sono possibili e allo studio. Una nuova riunione del tavolo si terrà entro questa settimana.

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martedì, 25 Agosto 2020 - 10:13
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