I beni immobili e i conti correnti riconducibili all’ormai ex gip di Trani Michele Nardi sono stati dissequestrati: la sesta sezione della Corte di Cassazione ha annullato il sequestro disposto dalla procura di Lecce e senza rinvio, senza cioè disporre una nuova valutazione sull’istanza della magistratura. Un «provvedimento forte», osserva il legale di Nardi, Domenico Mariani, perché «impone la restituzione immediata di quanto è stato sequestrato, senza possibilità di ricorso». Il dispositivo è immediatamente esecutivo e riguarda due immobili a Trani e uno a Roma, oltre a somme in banca per 70mila euro.
«Il provvedimento – prosegue Mariani – di fatto esclude che Nardi abbia intestato fittiziamente i beni ai suoi familiari per evitarne il sequestro, accertando inoltre che il passaggio dei soldi (i 70 mila euro sequestrati) era legittimo sia sulla provenienza, (si trattava di arretrati di stipendio provenienti dal Ministero della Giustizia) sia sulla destinazione». Il sequestro era stato disposto dalla magistratura salentina nell’ambito dell’inchiesta sul sistema di mazzette e favori al Tribunale di Trani tra il 2014 e il 2018. Nardi venne arrestato il 14 gennaio 2019 insieme al collega ed ex pm Antonio Savasta: entrambi furono accusati di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale. Insieme a loro venne arrestato anche l’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro.
Le strade processuali dei due imputati si sono divise: Savasta ha optato per il rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della pena) ed è stato condannato a 10 anni di reclusione. Nardi, invece, ha optato per il rito ordinario ed è attualmente sotto processo dinanzi ai giudici del Tribunale di Lecce.
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venerdì, 2 Ottobre 2020 - 18:07
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