«Folla in metro ma ristoranti e palestre chiusi»: Salvini incontra i sindaci leghisti e valuta il ricorso contro il Dpcm

Matteo Salvini (foto Kontrolab)

Il leader della Lega Matteo Salvini a gamba tesa contro il Dpcm con cui il Governo ha dato una nuova stretta alle attività di ristorazione e chiuso palestre, piscine e centri benessere. Cavalca l’onda del dissenso, Salvini, convocando subito una riunione coi sindaci leghisti e mettendo sul tavolo la proposta di ricorrere contro il decreto della discordia che in verità non ha scatenato solo le critiche dell’opposizione ma anche il fuoco amico per esempio di Italia Viva. A buttare benzina sul fuoco, la mancata consultazione del centrodestra da parte di Conte, deciso a utilizzare per l’ennesima volta l’agile strumento del Dpcm e non passare per il Parlamento e che avrebbe ‘liquidato’ Salvini (parole del parlamentare del Carroccio Rixi) con una «telefonata di 50 secondi» poco prima della conferenza stampa in cui avrebbe annunciato le nuove regole anti-contagio.

«Chi ha rispettato sempre le regole, garantisce la sicurezza e ha investito per interventi di sanificazione e distanziamento – dice Salvini – non può essere costretto a chiudere se la situazione dei contagi è sotto controllo. Il ricorso contro il Dpcm è considerato una vera e propria necessità salva-lavoro». L’ex ministro dell’Interno ha incontrato i primi cittadini leghisti per decidere il da farsi: sul piatto non solo l’ipotesi di ricorrere contro il decreto ma anche, secondo la proposta del Comune di Treviso, di fare qualcosa di concreto come consentire l’esibizione degli artisti nei teatri garantendo la diretta streaming per evitare assembramenti ma garantire il lavoro (e i relativi compensi) a tutto il settore.

Per Salvini la decisione del Governo di chiudere ristoranti, teatri, cinema, centri sportivi, cozza con il mancato intervento sui mezzi di trasporto. E lo ribadisce attraverso i suoi social pubblicando una foto della metro C di Roma, una delle più affollate, alla fermata San Giovanni. «Chiudono luoghi sicuri e controllati come palestre, piscine, cinema e teatri, ma continuano a far ammassare le persone in metropolitana sugli autobus – attacca –  Sono al lavoro in i sindaci e governatori della Lega perché garantire la sicurezza e al tempo stesso il lavoro è un dovere, cosa che al governo si sono dimenticati, preferendo scaricare le loro gravi responsabilità su imprese e attività definite (umiliante) come “superflue”….Indegno».

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lunedì, 26 Ottobre 2020 - 14:47
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