Uccide l’amico a coltellate e scappa in autobus in Romania, 29enne arrestato dai carabinieri a due anni dall’omicidio


Ha ucciso un connazionale in casa in preda ai fumi dell’alcol e dopo una banale lite, poi ha preso un autobus e dalla provincia di Reggio Calabria dove risiedeva da tempo è arrivato in Romania, suo Paese di origine. I carabinieri di Reggio Calabria hanno risolto il caso dell’omicidio di Ion Graghici, il rumeno assassinato a coltellate in casa sua a Melicucco, paesino della provincia reggina, il 4 novembre di due anni fa. L’uomo sarebbe stato ucciso dal connazionale Cornel Barnat, 29enne, che a due anni esatti dall’efferato delitto è stato rintracciato e catturato anche grazie alla sinergia tra forze dell’ordine italiane e rumene attraverso il Servizio di cooperazione internazionale di Polizia.

Decisive le indagini dei carabinieri di Gioia Tauro e della Stazione di Melicucco che hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 13 ottobre da parte del giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palmi nei confronti dell’omicida. Il provvedimento si è poi tradotto in un mandato d’arresto europeo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, a seguito del mancato rintraccio dell’indiziato di omicidio sul territorio nazionale.

Il presunto omicida è stato rintracciato nella cittadina rumena di Adamclisi, nei pressi di Costanta, dove l’uomo viveva e lavorava. Secondo quanto ricostruito l’uomo, a seguito del brutale omicidio, si era reso irreperibile, tornando con un autobus dopo pochi giorni in madrepatria. Il cadavere del Draghici, 57enne all’epoca dei fatti, fu rinvenuto presso la propria abitazione di Melicucco, dopo 2 giorni dall’uccisione.

Grazie alla ricostruzione degli inquirenti delle varie fasi precedenti e successive all’efferato delitto, scaturito da una lite per futili motivi tra i due connazionali e degenerata anche a seguito dell’abuso di sostanze alcoliche, l’autorità giudiziaria di Palmi ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Barnat.

L’attività d’indagine, diretta dal pubblico ministero dottor Scarpino e coordinata dal procuratore aggiunto Casciaro, ha permesso di appurare che l’indagato, dopo aver lasciato il territorio nazionale a seguito dell’omicidio, avrebbe continuato a  mantenere contatti con i propri familiari nella Piana di Gioia Tauro. Nei confronti di Barnat è stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria rumena ed è in attesa di formale estradizione in Italia.  

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mercoledì, 11 Novembre 2020 - 09:04
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