Campania, De Luca: stop vaccini J&J e AstraZeneca sotto i 60 anni. E richiama il ministero: «Basta caos comunicativo»

Vincenzo De Luca
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (Foto Kontrolab)

Lo scontro tra Regione Campania e ministero della Salute sulla somministrazione di Astrazeneca e Johnson&Johnson si conclude con la decisione del governatore Vincenzo De Luca di ridimensionare l’uso del vaccino americano e di intervenire a gamba tesa su Astrazeneca.

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Con un post pubblicato nel pomeriggio su Facebook, De Luca ha specificato che in Campania il vaccino Astrazeneca «non sarà somministrato al di sotto dei 60 anni» e che la seconda dose di Astrazeneca sarà fatta esclusivamente a chi è «sppra i 60 anni», mentre il resto dei vaccinati con prima dose Astrazeneca avranno il richiamo «solo con vaccini Pfizer o Moderna»; che il Johnson&Johnson «non sarà somministrato sotto i 60 anni» e questo perché «la posizione del ministero non è definita in modo chiaro e vincolante».

Nessuno stop invece per la vaccinazione di massa con Pfizer e Moderna, vaccini che – a questo punto – saranno destinati anche a tutta la popolazione più giovane della Campania, ossia gli studenti ai quali De Luca guarda con particolare apprensione in vista della ripresa – a settembre – dell’anno scolastico in presenza. «Dovendo vaccinare la popolazione più giovane d’Italia, la Campania richiede per l’ennesima volta, e sollecita, la fornitura aggiuntiva di vaccini Pfizer e Moderna, anche in relazione alla popolazione studentesca da vaccinare – ha spiegato De Luca – Su questa base, ci si dovrà impegnare a completare quanto prima possibile la campagna di vaccinazione e immunizzazione di tutta la nostra popolazione, anche a fronte del diffondersi di nuove varianti Covid».

Il governatore ha poi tirato per le orecchie il ministero della Salute e pure il commissario Covid: «Ci auguriamo che le vicende degli ultimi giorni convincano tutti della necessità di porre fine al caos comunicativo e informativo sui vaccini. È indispensabile parlare con una voce sola. Cessino le comunicazioni quotidiane del commissario Covid, che va ricondotto a una silenziosa funzione tecnico-logistica. Cessino le esternazioni di esponenti di diversi organismi nazionali. Si affidi la comunicazione medico scientifica al solo Ministero della Salute, nella persona del Direttore generale della prevenzione, così come avvenuto per la nostra richiesta di chiarimenti. E così come avviene in ogni paese civile». 

martedì, 15 Giugno 2021 - 18:24
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