Choc a Rimini, 26enne senza biglietto accoltella 4 persone e un bimbo di 6 anni. Salvini accusa Lamorgese, Fi si accoda

Matteo Salvini
L'ex ministro degli Interni Matteo Salvini (foto Kontrolab)

E’ fuori pericolo il bimbo di sei anni colpito alla gola ieri sera a Rimini dal 26enne che ha accoltellato cinque persone.
Su Rimini soffia il vento della paura e delle polemiche politiche. Il leader della Lega Matteo Salvini è andato a testa bassa sul ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, scatenando un botta e risposta che sta monopolizzando il dibattito attorno all’accaduto.

Ma andiamo ai fatti. Sono le 19 di sera quando su un filobus della linea 11 in viaggio da Riccione a Rimini, all’altezza di Miramare, due addette al controllo avvicinano un 26enne per chiedergli il biglietto. Il giovane non ha il ticket e mentre sta per fornire le generalità, allo scopo di ricevere la multa, estrae dalla zaino una scatola con forchette e coltelli, impugna un coltello e aggredisce le due donne. Una viene ferita di striscio al collo e l’altra alla spalla. Entrambe ricoverate a Cesena, hanno riportato una prognosi di 60 e 10 giorni.

L’autista ferma il bus, il 26enne fugge a piedi. Prova a salire su un Suv senza riuscirci. Nella fuga incrocia una ragazza, una donna di 77 anni e un bimbo di sei anni e li accoltella. Il piccolo viene colpito alla gola. Soccorso, arriva in condizioni molto gravi all’ospedale Infermi di Rimini. La lama gli ha reciso la giugulare. Stamattina la buona notizia: il bimbo, originario del Bangladesh, sarebbe fuori pericolo. Nella notte è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per la ricostruzione della carotide.
Il somalo è stato sottoposto a fermo: deve rispondere di tentato omicidio, lesioni e tentata rapina. L’uomo aveva fatto domanda di asilo.

L’intera storia, unitamente alla circostanza che l’aggressore sia una persona senza regolare permesso di soggiorno, ha scatenato Matteo Salvini che ha puntato l’indice contro il ministro dell’Interno: «Ha accoltellato almeno quattro persone e aveva fatto domanda di asilo in Italia. Con i Decreti Sicurezza, il delinquente che ieri ha terrorizzato Rimini rischierebbe l’espulsione in tempi rapidi. Episodi come questi danneggiano la vita delle persone e l’immagine del governo e dell’Italia, non il dibattito politico come lamenta la Lamorgese. Tra rave, sbarchi senza sosta e clandestini violenti, è spaventoso che l’unica preoccupazione del ministro siano le critiche della Lega. Se non può, non sa o non vuole fare il suo lavoro, lo lasci fare a qualcun altro».

Il parlamentare della Lega Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, ha dunque annunciato una fiaccolata «per denunciare le politiche miopi e irresponsabili della sinistra non solo in materia di sicurezza, ma anche in tema di immigrazione». «Sono sempre più frequenti, infatti, gravi episodi di cui sono autori stranieri a cui è consentito entrare illegalmente in Italia, lasciati poi allo sbando e senza alcun controllo sul territorio. Ci sono gravi responsabilità, a tutti i livelli, rispetto a questa situazione che può solo degenerare se non si correrà ai ripari. Questo caso gravissimo accaduto a Miramare di Rimini, è la goccia che fa traboccare il vaso», ha aggiunto Morrone. Il sindaco Andrea Gnassi, dal canto suo, ha cercato di non farsi trascinare nel solo della polemica: «Non voglio neanche commentare la, purtroppo, quasi fisiologica speculazione politica, con vista elezioni, da parte di personaggi che si buttano su questi fatti con la velocità degli avvoltoi mentre i medici operano, la polizia e la magistratura assicurano alla giustizia il responsabile».

Ci ha invece pensato Forza Italia ad alimentare il fuoco della polemica acceso dalla Lega: «Mentre gli sbarchi sulle nostre coste proseguono senza sosta, le nostre città, e soprattutto le periferie, devono fare i conti con un’immigrazione incontrollata, con sono zone franche in cui dilaga l’illegalità, con pusher che vengono fermati dalle forze dell’ordine e rimessi subito in libertà. Gli accoltellamenti di Rimini sono solo la punta di un iceberg che va assolutamente posto sotto controllo – ha affermato in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini – Accogliendo dopo rigorose verifiche gli immigrati che fuggono da guerre e persecuzioni, ma arginando con fermezza l’immigrazione irregolare che provoca allarme sociale e alimenta la criminalità, tenendo anche sotto controllo le possibili infiltrazioni terroristiche, una minaccia purtroppo incombente. Il buonismo dell’accoglienza indiscriminata è incompatibile con i doveri dello Stato».

Il Pd e il Movimento Cinque Stelle, invece, hanno cercato di fare quadrato attorno al ministro dell’Interno. «La richiesta delle dimissioni della ministra Lamorgese per qualsiasi episodio accada in qualsiasi città italiana, ripetute ogni giorno dalla destra italiana, sono una ennesima dimostrazione del cinismo di chi le chiede. È probabilmente il momento elettorale che esalta la strumentalizzazione del dolore a fini di consenso, ma diciamo che per alcuni è consueta», osserva il dem Emanuele Fiano. Per Fiano il Lamorgese «viene tirata in ballo senza alcuna logica umana e razionale, per il terribile accoltellamento di Rimini. Mentre nel nostro Paese i crimini sono in diminuzione, mentre i poliziotti hanno catturato subito il criminale e i medici si prodigavano per fortuna con successo nelle cure ai feriti e nel salvataggio del bambino, la richiesta di dimissioni arrivava puntuale, per far scaricare la rabbia o la paura contro un nemico, la ministra, il Governo. Vada avanti ministra Lamorgese, non si curi di chi strumentalizza i criminali a fini politici, accolga la nostra solidarietà e lunedì a Rimini porti l’abbraccio del Paese e la sua competenza per ricostruire i fatti e operare per il meglio». Per i grillini spezza una lancia in favore del ministro Giuseppe Conte, che da premier ha inizialmente dato la benedizione ai decreti Salvini (quando grillini e leghisti erano insieme al Governo) e poi li ha disfatti (quando la Lega ha fatto saltare il banco e i grillini hanno stretto l’accordo con il Pd): «La sicurezza dei cittadini è un obiettivo prioritario per il Movimento 5 stelle. Ma questi obiettivi non si raggiungono sciorinando facili slogan, bensì attraverso l’impegno costante per rafforzare l’azione delle forze dell’ordine e le iniziative di prevenzione e di repressione. Affrontiamo il tema con lucidità per poter essere veramente efficaci nell’azione. In particolare, il cittadino somalo responsabile dell’aggressione ha girato dal 2015 buona parte dei Paesi europei chiedendo protezione internazionale. Solo da ultimo è arrivato in Italia: quindi non c’entrano nulla gli sbarchi in Italia e i relativi controlli». Quindi Conte aggiunge: «Non scarichiamo sulla polemica politica una questione seria, che riguarda l’intera riviera romagnola, come dimostra la criminalità delle baby gang che si è manifestata a Riccione. Lavoriamo seriamente tutti insieme per un obiettivo comune».

domenica, 12 Settembre 2021 - 17:00
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