Europee, la Lega presenta i suoi candidati campani: «Il sogno è un risultato a doppia cifra»

di Giorgio Pari

La Lega presenta i candidati campani alle Europee a Napoli, eppure in sala c’è un convitato di pietra: Roberto Vannacci. Il generale è capolista in tutte le circoscrizioni, anche al Sud. E il nome aleggia pure in sua assenza, in un hotel del centro. «Vannacci è determinante per il nostro progetto» assicura il sottosegretario Claudio Durigon, coordinatore campano del partito, di fronte al pressing dei cronisti. Si riferisce allo «spostare l’asse al centrodestra anche in Europa». Poi però sottolinea che il generale è un candidato «indipendente». E quindi «credo che nella Lega è giusto che si voti uno che invece è della Lega».

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Hanno un bel daffare i dirigenti leghisti. Devono smentire le voci su un Vannacci troppo estraneo alla Lega. Indipendente sì, ma «all’80% rispecchia le nostre idee» ripete il vicesegretario Andrea Crippa. «L’idea che ha Vannacci dell’Europa – spiega – è l’idea che ha la Lega. L’idea che ha Vannacci dell’Italia, dell’italianità, il fatto che la storia, l’identità e la cultura italiana devono essere preservate e non cancellate è l’idea della Lega. L’idea che ha Vannacci sulla necessità che alle generazioni del futuro vada garantito un punto di riferimento all’interno delle scuole come il crocifisso, la festa di Natale, la festa di Pasqua, o che una famiglia deve essere composta da una mamma e da un papà e non da un genitore 1 e 2, sono le idee della Lega».

Per questo l’obiettivo «è confermare i voti delle politiche e provare ad aumentarli». Insomma «il sogno è quello della doppia cifra». Crippa è tirato dentro l’ultima polemica sul generale, quella sulle classi separate per disabili. «La Lega – dice – ha istituito il ministero per la disabilità, non accettiamo lezioni». C’è anche chi evoca l’autonomia differenziata. «Oggi non ne sento parlare» insorge dal palco il candidato Luigi Barone, responsabile Coesione Territoriale e Zes del Carroccio. E invece «dobbiamo spiegare che l’autonomia farà bene al Sud». E c’è qualcuno che porta in dote quattro legislature da eurodeputato. «Ho scelto la strada più difficile», premette Aldo Patriciello, ex Forza Italia, imprenditore dei rami sanità ed editoria. Però scommette sulla «crescita» della Lega al Sud.

giovedì, 2 Maggio 2024 - 22:33
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