Incendiò l’auto di un avvocato penalista, 4 anni di reclusione per un 23enne

Tribunale aula

Diede fuoco all’auto di un avvocato insieme a un complice minorenne: il 23enne Antonio Marchitto, accusato dell’atto intimidatorio, è stato condannato dal gup del Tribunale di Foggia a quattro anno di reclusione con interdizione dai pubblici uffici, risarcimento danni e rifusione delle spese alla parte civile. Il 23enne aveva scelto il rito abbreviato.

L’intimidazione fu messa in atto la notte del 16 febbraio 2019 ai danni dell’avvocato Guido de Rossi di San Severo (Foggia). Secondo la sentenza, quella sera l’imputato, in concorso con un minorenne, diede fuoco all’autovettura del penalista, distruggendola e danneggiando inoltre altri veicoli, la sede stradale e la facciata dell’edificio condominiale adiacente.

«Una sentenza esemplare» ha commentato l’avvocato Guido de Rossi, già presidente dell’Ordine forense di Foggia e della Federazione degli Ordini forensi d’Europa. E’ «la risposta sinergica dello Stato a chi non si piega alle intimidazioni – sottolinea – e che è sempre in prima linea nella battaglia contro la pervasività e l’arroganza della cupola criminale che tiene in scacco la mia città e l’intera comunità di Capitanata, che spara e uccide come e dove vuole, e non si fa scrupolo di colpire a morte anche i bambini».

«Mi auguro – ha aggiunto – che questa sentenza e la scelta di far sentire nelle aule di Giustizia la voce dell’altra San Severo, quella di chi non cede alla rassegnazione e al torpore civico, segnino un passaggio importante nel processo di ricostituzione di quella coscienza civile di massa che invocava Paolo Borsellino affermando che l’ignavia è contiguità e complicità; ed è l’humus, mi permetto di aggiungere, di cui si nutre quel sistema criminale che non si combatte con i vergognosi ed irritanti proclami mediatico-elettorali degli sciacalli della politica locale. “La mafia uccide, il  silenzio pure”, scriveva Peppino Impastato, eroe immenso della lotta alla mafia cui dedico questa pietra di civiltà».

Per il difensore della parte civile, Roberto de Rossi, «il teorema accusatorio ha trovato ampio riscontro nella pesante condanna inflitta all’imputato».

giovedì, 23 Settembre 2021 - 09:52
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