Incarichi extragiudiziali, il Csm esclude i ‘giudici lumaca’ e vara nuove regole. Costa (Azione): «E’ acqua fresca»

Csm

Un provvedimento punitivo. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura vota una stretta sugli incarichi extragiudiziali e decide di escludere dall’accesso a questi incarichi i magistrati che accumulano ritardi nel deposito dei loro provvedimenti.

Con il documento approvato oggi, si prevede inoltre il divieto espresso per i magistrati ordinari di assumere l’incarico di membri del comitato di sorveglianza delle imprese in amministrazione straordinaria, nonché l’introduzione di modifiche di natura restrittiva alle docenze a titolo oneroso conferite da enti privati, e di un più rigoroso controllo del Csm quando l’ente privato conferente non è di rilevanza nazionale ma opera nel territorio in cui il magistrato svolge le funzioni.

Infine, vengono ampliati i casi in cui si fa ricorso alla procedura semplificata, con una maggiore semplicità dell’istruttoria, includendovi espressamente gli incarichi conferiti dal Parlamento, e da sue articolazioni, e dai ministeri per la partecipazione a commissioni di studio.

Sulla novità è intervenuto il deputato di Azione Enrico Costa, che ha liquidato la decisione del Csm come «acqua fresca». «Il giro di vite del Csm sugli incarichi extragiudiziari dei magistrati? Acqua fresca, se non si smantellano gli uffici dei ministeri dove si rifugiano centinaia di magistrati fuori ruolo. Questo oltre a indebolire gli organici dei tribunali, inquina l’autonomia del Governo, nella cui struttura si innestano soggetti che dovrebbero esserne estranei. Primo fra tutto l’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia che prepara norme di legge e pareri su proposte parlamentari», ha commentato Costa.

mercoledì, 10 Novembre 2021 - 20:07
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