Corruzione, ai domiciliari il magistrato Penna. Altri 4 arresti: sono un avvocato, imprenditori e un generale della Finanza

procura di napoli
Procura di Napoli (foto kontrolab)
di Manuela Galletta

Alla fine sono arrivate le misure cautelari. Sette mesi dopo la notizia dell’esistenza di un’inchiesta e dell’iscrizione nel registro degli indagati di un magistrato in servizio a Salerno arrivano gli arresti.

Questa mattina, a corollario dell’inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli, i carabinieri del Ros di Napoli hanno eseguito cinque misure cautelari. Tutte agli arresti domiciliari. I provvedimenti hanno interessato il magistrato Roberto Penna, che all’epoca dei fatti contestati era pubblico ministero a Salerno (incarico ricoperto fino a dicembre, quando il Csm – a seguito dell’apertura dell’inchiesta – ne ha deciso il trasferimento); l’avvocato del foro di Salerno Maria Gabriella Gallevi, compagna di Penna; gli imprenditori Francesco Vorro (presidente dell’Unione dei Consorzi stabili italiani e fondatore, nonché amministratore del Research Consorzio Stabile Società Consortile Arl) e Umberto Inverso; Fabrizio Lisi, generale (in pensione) della Guardia di Finanza ed ex comandante della Scuola ispettori e sovrintendenti Finanza di L’Aquila.

A vario titolo sono contestati i reati di corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Come noto, l’inchiesta (coordinata dai pubblici ministeri Antonella Fratello e Antonello Ardituro) verte sui rapporti tra Penna e alcuni imprenditori e i fatti sono antecedenti al 2021. Il magistrato avrebbe informato alcuni imprenditori su procedimenti per abusi edilizi a loro carico in cambio di un tornaconto, più precisamente in cambio di incarichi professionali per la sua compagna, l’avvocato Gallevi.

Gli incontri per definire gli accordi ritenuti illeciti si sarebbero svolti, come già emerso nei mesi scorsi, anche nell’ufficio del magistrato presso la procura della Repubblica di Salerno.

L’inchiesta si era ‘svelata’ a luglio per via delle perquisizioni resesi necessarie nel corso dell’inchiesta allo scopo di acquisire materiale importante ai fini investigativi. Da lì si sono accesi anche i riflettori del Consiglio superiore della magistratura: nelle sedute del 6 e 7 dicembre scorso, il plenum ha disposto il trasferimento di Penna a Roma come magistrato di sorveglianza.

Sessant’anni il prossimo 6 settembre, Penna – natali salernitani – è il magistrato che tra il 2014 e il2015 chiese e ottenne la condanna del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a 3 anni per abuso di ufficio nel processo scaturito da una indagine sul progetto di costruzione di un termovalorizzatore a Salerno relativamente alla nomina del project manager in primo grado. De Luca fu condannato a un anno, ma assolto in Appello, sentenza confermata dalla Cassazione.

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mercoledì, 9 Febbraio 2022 - 10:25
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