Elezioni, emorragia in Forza Italia: tutti gli addii a favore (molti) di Azione. E Cesaro jr si ritira dalla competizione

Luigi Cesaro
Luigi Cesaro

Forza Italia continua a perdere pezzi. E in Campania, adesso, esplode anche il caso Cesaro. Luigi Cesaro, parlamentare di lungo corso e fedelissimo di Silvio Berlusconi, si ritira dalla competizione elettorale del 25 settembre. Ne da notizia l’Adnkronos che raccoglie la decisione dell’attuale senatore azzurro: «Dopo sei legislature è giusto non presentarsi alle elezioni».

Cesaro, cassaforte di voti nel Napoletano, non dice però se anche lui uscirà formalmente da Forza Italia. Né dice quale sarà il destino del figlio. Ma la volontà di ‘Gigino ‘a purpetta’ di ‘ritirarsi’ potrebbe incrociarsi con il destino del figlio Armando, messo ai margini in malo modo dalla nuova dirigenza napoletana. Benché ufficialmente non abbia mai annunciato la sua separazione da Forza Italia, Armando Cesaro alle ultime amministrative a Napoli non ha remato per Forza Italia ha ma alimentato la lista ‘Azzurri per Napoli’ di Stanislao Lanzotti (ex Fi) e voci sempre più insistenti lo vogliono assai vicino a Italia Viva. L’uscita di scena di Cesaro jr potrebbe dunque favorire un ritorno in campo di Armando Cesaro, ma con una nuova casacca: questo eviterebbe di creare confusione nell’elettorato di riferimento dei Cesaro, ma soprattutto darebbe carta bianca ai Cesaro per impostare la campagna elettorale come meglio credono. Ipotesi, scenari. 

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Le certezze raccontano di una Forza Italia assai in difficoltà. Dopo l’addio di Maria Stella Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna, il numero degli ‘azzurri’ in fuga dalla casa berlusconiana cresce. Come prevedibile ha lasciato il parlamentare salernitano Gigi Casciello, fedelissimo di Mara Carfagna: mentre il ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha aderito ad Azione di Calenda, Casciello non si è ancora pronunciato. «Da tempo vivevo un disagio politico per la supina condivisione di Forza Italia alle pozioni sovraniste – ha spiegato Casciello – Il non aver sostenuto il Governo Draghi e quindi non essersi differenziati da FdI e Lega ha, di fatto, testimoniato quanto FI non abbia voluto accompagnare e sostenere le ragioni di emergenza di un Paese che con fatica e grazie all’impegno del Governo Draghi, sta faticosamente uscendo da una crisi post pandemica e in pieno periodo di guerra in Europa». Resta, per ora, un’incognita anche il futuro del ministro della Pubblica Istruzione Brunetta: Calenda anche oggi ha confermato di avere aperta con lui una interlocuzione ma nulla di più.  

Se Casciello e Brunetta ancora non svelano le carte, ha già trovato casa il senatore Andrea Cangini. Come le sue colleghe Gelmini e Carfagna, anche l’ormai ex azzurro è entrato in Azione: «Siamo all’anno zero della politica, il sistema è in crisi, l’economia in recessione, a destra e a sinistra domina la demagogia. Costruire un polo liberale, pragmatico, realista e inequivocabilmente ancorato all’Europa, alla Nato e ai valori dell’Occidente è letteralmente vitale. Nel centrodestra Forza Italia ha rinunciato a svolgere questa funzione storica e si è consegnata al salvinismo, nel centrosinistra non c’è nulla di simile. È necessario che qualcuno inizi a colmare questo vuoto. È il compito di Azione: un nocciolo di serietà, concretezza e competenza; la sola novità di questa precipitosa campagna elettorale». 

Anche alla Camera il gruppo di Forza Italia perde pezzi: hanno lasciato Giusy Versace, Roberto Caon, Anna Lisa Baroni e Rossella Sessa, quest’ultima approdata sugli scranni di Montecitorio a gennaio, alla vigilia del primo voto per l’elezione del Presidente della Repubblica subentrando al posto di Enzo Fasano deceduto lo stesso mese. 

venerdì, 29 Luglio 2022 - 20:21
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