De Luca insulta i neo presidenti delle Camere e scatena la rissa: piano d’attacco per puntare alla segreteria del Pd?

di Gianmaria Roberti

Fontana? «Pericoloso e troglodita». La Russa? «Per farlo eleggere, Meloni si è comprata i voti dell’opposizione». De Luca usa toni incendiari, indossa l’elmetto, e inizia a cannoneggiare il centrodestra, scatenando l’inevitabile rissa. E qualcuno si domanda: a cosa punta? Non sono pochi, anche nel Pd, a rilanciare i rumors di un’opa congressuale.

Il governatore campano punterebbe a scalare il Nazareno, candidandosi a leader del Pd. Un partito sotto choc elettorale, cui De Luca non risparmia le rituali bordate. «Il Pd ha fatto e fa di tutto per suicidarsi, ma ognuno decide di che morte morire – sentenzia da Capri, al convegno “Energie per cambiare epoca” dei Giovani Imprenditori di Confindustria -. Ho il privilegio di poter parlare perché tutto quello che ho fatto l’ho fatto non grazie al Pd o al partito, ma nonostante il partito, che mi ha invece rotto le scatole». E tanto per chiarire il teorema: «Il Pd a Napoli ha il 10% e io sono stato eletto col 70%: allora non ringrazio il Pd, ma gli elettori del centrodestra che mi hanno dato fiducia».

Se ribadisce il feeling con gli elettori di centrodestra, un dato ormai storico, De Luca ora spara contro i loro rappresentanti. Lo scenario ideale è l’elezione dei presidenti dei rami del Parlamento. «Veniamo da episodi istituzionali – ironizza – di assoluto rilievo al Senato e alla Camera, e sono tra quelli che non hanno ancora smaltito l’emozione per quanto successo, con le elezioni di Ignazio Benito La Russa e di quell’altro. La Russa e Fontana non mi sembrano scelte di innovazione politica, ma di politica politicante». Certo, si dice «prudente con la Meloni», che «è intelligente e sa fare politica». Ma «la mia lettura dell’operazione di La Russa è quella di un’operazione di politica politicante. Nella nottata, prima delle elezioni, si sono comprati i voti di alcuni dell’opposizione». E Fontana «un troglodita, è persino pericoloso, perché in confronto Ferdinando di Borbone era un rivoluzionario». De Luca ne ha pure per Berlusconi: «Bisogna rispettare una persona anziana, e poi è ancora in viaggio di nozze». Il palco lo attizza. La ribalta ne esalta l’istinto teatrale, tra gli sghignazzi della platea e del moderatore David Parenzo. Ma avverte: «Il governo durerà per la debolezza degli antagonisti, per le logiche di potere».

Le provocazioni deluchiane scatenano il fuoco di fila del centrodestra. «Sono gravissime le dichiarazioni del presidente De Luca, per il quale l’elezione a presidente del Senato di Ignazio La Russa sarebbe avvenuta comprando voti in cambio di incarichi di governo – risponde Antonio Iannone, senatore di Fratelli d’Italia-. Getta fango, mesta nel torbido lanciando accuse che meriterebbero una denuncia. Proprio lui pontifica su una politica senza moralità, dimenticando che in Campania le ‘transumanze’ e le pressioni sugli amministratori locali sono all’ordine del giorno. Un De Luca che dispensa buoni consigli ma che fornisce cattivi esempi, dimostrando che per lui valori quali la stima o il rispetto sono sconosciuti, e che quindi un’elezione può essere frutto soltanto del mercimonio e dello scambio di voti». Per Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia, «De Luca ci ha fatto vergognare di essere campani. I suoi insulti per strappare qualche applauso, consolidano i giudizi negativi che l’Italia ha verso la classe politica meridionale. Non è da trogloditi fare eleggere il figlio in una lista bloccata?».

Monta la rabbia nella Lega. Il deputato Gianpiero Zinzi accusa il governatore: «È proprio questo continuo atteggiamento da bastian contrario ad aver portato la Campania all’isolamento politico e amministrativo». A ruota segue un poker di deputati: il vicesegretario del Carroccio, Andrea Crippa («parole di una gravità inaudita, feriscono le istituzioni»), l’ex ministro Erika Stefani («invettiva scandalosa, insulta il Parlamento»), Laura Ravetto («De Luca non si smentisce mai»), Nicola Molteni («i toni beceri di queste ore non fanno che alimentare un clima di odio inaccettabile»). E Pino Bicchielli, deputato di Noi Moderati, rincara: «La prima cosa che viene in mente ascoltando Vincenzo De Luca dare del troglodita alla terza carica dello Stato è “da che pulpito”». Forse da quello del congresso del Pd.

domenica, 16 Ottobre 2022 - 10:34
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