Progetto per i minori in difficoltà finisce in truffa, 15 indagati: «Falsificate le firme dei genitori per avere i fondi»


Si chiama Nottingham, dal nome della città inglese ‘casa’ di Robin Hood, il principe dei ladri, l’operazione della Guardia di Finanza di Salerno che ha portato a sequestri per oltre 300mila di euro e all’iscrizione di 15 persone nel registro degli indagati.

I 15 indagati sono responsabili di progetto, cooperative sociali e società di promozione, nell’ambito delle risorse derivanti dai Fondi Strutturali del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali.I finanzieri hanno analizzato le soese del Piano di Zona s/8 nell’ambito del Progetto Rei (Reddito di Inclusione), progetto che prevedeva un servizio di sostegno educativo scolastico ed extrascolastico diretto a minori appartenenti a nuclei familiari beneficiari della predetta misura di sostegno, e che vivono in condizioni di rischio sociale.

Le indagini, durate quasi due anni, avrebbero svelato come le somme erogate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il progetto socio-assistenziale, siano state dilapidate a causa della mala gestio dei responsabili dell’ufficio di Piano. È stata accertata, in primis, la presentazione di documentazione falsa utile ad ottenere il  riconoscimento di spese di promozione mai effettuata, per oltre 115 milia euro, da parte di  una società incaricata dei servizi informatici e pubblicitari. Infatti, prima del suo avvio, il progetto prevedeva una forte promulgazione mediatica del servizio offerto alle famiglie, finalizzato ad ampliare la platea dei beneficiari; cosa realmente mai avvenuta, per cui hanno usufruito dell’assistenza soltanto 97 dei 340 nuclei familiari stabiliti dal programma.

Dopodiché, è stata accertata la sottoscrizione, da parte di un responsabile e di alcuni dipendenti dell’ufficio di piano, di falsi “time sheet” (registri dell’attività svolta) riepilogativi delle ore effettuate, cosa che gli ha permesso di ottenere compensi nettamente superiori a quelli spettanti. Infine, i militari hanno accertato la presentazione di finte attestazioni di servizi resi alle famiglie bisognose, attraverso le quali le cooperative sociali incaricate delle prestazioni socio-assistenziali hanno richiesto, ed ottenuto, indebiti compensi per circa 100 mila euro.

E difatti, gli ignari genitori dei minori indicati quali fruitori del progetto, sentiti dai Finanzieri nel corso di numerose audizioni hanno, alcuni, disconosciuto le proprie firme apposte nelle sottoscrizioni, altri, dichiarato che le attività di sostegno rendicontate a nome dei figli non erano state mai state rese. Per garantire il recupero delle somme indebitamente percepite, il gip ha quindi disposto il sequestro preventivo finalizzato  alla confisca diretta e/o per equivalente per un ammontare complessivo di oltre 300.000  euro.

martedì, 18 Ottobre 2022 - 11:27
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