Carabinieri di Napoli, 3.100 arresti e 14.000 denunce in 12 mesi. In manette 15 latitanti


Sono 3.090 gli arresti, 13.926 le persone denunciate in stato di libertà, negli ultimi 12 mesi. Questi alcuni numeri nel bilancio del comando provinciale Carabinieri di Napoli, presentato in un incontro con la stampa. Un risultato legato alla attività di controllo del territorio: 135853 i servizi preventivi svolti durante l’anno, 470464 le persone controllate, 258065 i veicoli passati al setaccio. Ammontano a 580 i servizi “alto impatto” organizzati, 290 quelli dedicati alle zone della “movida” durante i quali sono state controllate oltre 30.000 persone e ispezionati circa 700 esercizi pubblici. Tra le cifre, però, spiccano i 15 latitanti catturati, nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata. Tra essi Bruno Carbone, narcotrafficante internazionale, latitante dal 2013 e localizzato a Dubai. Un’operazione congiunta con altre forze di polizia che ha permesso la cattura di Carbone sulla cui testa pende una condanna a 20 anni di reclusione.

L’impegno dell’Arma «è a 360 gradi» ribadisce il generale Enrico Scandone, comandante provinciale. Tra le ultime operazioni, in ordine di tempo, i soccorsi ad Ischia, per la tragica frana a Casamicciola. «È stato un anno pesante ma anche denso di importanti risultati – spiega Scandone -, è stato uno sforzo corale con tutte le forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile teso a salvare vite cercando di convincere i cittadini a lasciare le abitazioni. I militari di Ischia hanno scalato montagne di fango per entrare in contatto con coloro che si mostravano reticenti. Sul fronte della lotta al fenomeno delle armi che ormai circolano frequentemente tra i giovani anche minorenni». E ci sono alcuni progetti avviati, come “Mobil Angel” contro la violenza sulle donne, al quale si affianca ora la campagna di sensibilizzazione  “La prima vittima sei tu! No alle armi”.

Quello dei carabinieri è un ruolo di prossimità sul territorio. Una presenza che, in alcune circostanze, è valsa il salvataggio di vite umane. Il caso più recente ci porta nel quartiere Barra dove un bambino ha perso i sensi. I familiari lo hanno portato di corsa in ospedale rimanendo imbottigliati nel traffico cittadino. Due militari della locale stazione, di pattuglia, hanno notato l’auto rombare tra gli altri veicoli e hanno fatto loro strada conducendoli al pronto soccorso in tempo utile.

E ancora, una pattuglia della stazione di Capodimonte è intervenuta lungo il ponte di San Rocco dove una 20enne minacciava il suicidio. La prontezza e il sangue freddo di un maresciallo donna hanno fatto la differenza, trascinando la giovane in salvo, lontano dal vuoto che la attanagliava.


All’incontro hanno preso parte anche i comandanti di Castello di Cisterna, tenente colonnello Nicola De Tullio, di Torre Annunziata, tenente colonnello Pantaleo Grimaldi, il comandante del Gruppo di Napoli tenente colonnello Antonio Forte e il comandante del gruppo operativo di Napoli colonnello Christian Angelillo.

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giovedì, 15 Dicembre 2022 - 22:48
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