Luci a San Siro, ma Napoli spento. Ora ritrovi la “fame” | L’intervento

cartellino azzurro esposito
di Marcella Esposito, avvocato*

Luci a San Siro, ma il Napoli non brilla.

La prima partita dopo la lunga pausa per il Mondiale inizia con una gara impegnativa, fisicamente ed emotivamente, sia per gli avversari nerazzurri, che rischiavano di vedersi tagliati definitivamente fuori dai giochi, che per il Napoli, chiamato a consolidare il suo predominio in un percorso privo di sconfitte e, soprattutto, costellato di prestazioni accademiche di gioco del calcio.

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Ma al “pronti via” è partita solo l’Inter, in quanto gli Azzurri non sono mai sembrati davvero entrare nel vivo della gara. I primi 20 minuti di gioco hanno mostrato subito un avversario sceso in campo per prendersi i 3 punti, confidando in una potenza fisica e in quella “fame” che ha sempre caratterizzato l’undici di Spalletti.

Scompare del tutto uno degli uomini chiave di questa formazione, Kvaratskhelia, ma è già un miracolo che sia rientrato con tutte le ossa integre a Napoli, dal momento che la gestione dei cartellini, proprio in questa prima fase della partita, ha avallato interventi tesi non solo a frammentare il nostro gioco ma a concedere agli avversari un calcio caratterizzato da falli cattivi ed a graziare i vari Skriniar, Chalanoglu e Barrella che, impuniti, hanno potuto continuare ad impostare il pressing alto che ha imbrigliato il centrocampo azzurro dove, lentissimi, hanno camminato il fantasma del solito Anguissa, capace di recuperare palle sporche in ogni zona del campo, un Lobotka con scarsa vena, e Zielinski poco reattivo sulle ripartenze. Incapace di verticalizzare, moltissimi i passaggi indietro e soprattutto, far girare la palla con velocità.

Inutile sottolineare l’errore di posizione di Rrahmani, troppo avanti e con Kim su Lukaku, al momento del cross di Dimarco che permette a Dzeko di segnare il gol partita. Importante, invece è rilevare la mancata reazione alla rete subita. Aspetto sintomatico di una forma non solo fisica ma anche mentale, lontana dalla squadra aggressiva che siamo stati abituati ad applaudire fino ad oggi.

Sono gli ultimi minuti di gara, grazie anche alla freschezza e alla migliore forma fisica dei nuovi entrati, in particolare Ndombele, a mostrare un accenno di reazione. Buona l’azione iniziata da Kim che regala a Simeone una palla pericolosa per Onana ma Acerbi in posizione chiude e, così, l’ultima speranza di strappare un punto a San Siro passa sul piede destro di Raspadori. Tiro forte ma il risultato, non cambia.

Finisce la prima partita di gennaio, la prima sconfitta, contro una squadra che ha creato azioni, ha giocato in velocità, chiudendosi quando doveva e giocando ogni palla con quella “fame” che il Napoli deve ritrovare per i numerosi impegni di gennaio. Il futuro che attende l’undici di Spalletti è uno solo, quello della lotta, in Campionato ed in Europa.

Il futuro di noi tifosi, quello di continuare a far sentire il nostro sostegno e mantenere inalterato il clima di entusiasmo che si è creato intorno a questa squadra.

*avvocato del foro di Torre Annunziata

giovedì, 5 Gennaio 2023 - 15:35
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