Qatargate, bufera sui media per il video della figlia di Kaili in carcere: «Ha 22 mesi, violata la Carta di Treviso»

eva kaili
Eva Kaili

La figlia di 22 mesi di Eva Kaili, ex vice presidente dell’Europarlamento, ha rivisto la mamma dopo quasi un mese. Un incontro avvenuto ieri, nel carcere di Haren, alla periferia di Bruxelles, dove la donna è in custodia cautelare, dopo l’arresto in flagranza del 9 dicembre, nell’ambito dell’inchiesta Qatargate. Ma è polemica sulle immagini della visita, riprese da numerose testate, anche italiane.

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Nel mirino ci sono i video, nei quali la bambina, tenendo la mano del nonno materno, varca le porte del penitenziario. L’avvocato Iside Castagnola del Comitato media e minori del Ministero delle imprese (Mise) denuncia la violazione della Carta di Treviso per la pubblicazione delle immagini della bimba.

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«Lo sfruttamento mediatico intorno a questo bambina viola ogni suo diritto – dice- Grave vedere sulle più importanti testate giornalistiche e televisive senza nessun oscuramento del volto una bambina così piccola che il giorno della Befana entra in un carcere mano nella mano con il nonno Alexandros, con il capo coperto dal cappuccio del giaccone e il viso nascosto dietro una mascherina».

Richiamando la Carta di Treviso – protocollo firmato da Ordine dei giornalisti, Federazione nazionale della stampa italiana e Telefono azzurro per disciplinare i rapporti tra informazione e infanzia – l’avvocato Castagnola indica queste precise previsioni testuali: «Nessun minorenne potrà essere sottoposto a interferenze arbitrarie o illecite nella sua sfera privata. Fermo restando il diritto-dovere di informare, deve prevalere comunque il superiore interesse dei bambini e degli adolescenti. Nessun bambino dovrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie o illegali nella sua ‘privacy’. Pertanto, fermo restando il diritto di cronaca in ordine ai fatti e alle responsabilità, va ricercato un equilibrio con il diritto del minore ad una specifica e superiore tutela della sua integrità psico-fisica, affettiva e di vita di relazione. Viene negata quella privacy e quel rispetto che, dovrebbero essere garantiti». Castagnola chiosa: «Segnaleremo il caso al presidente dell’Ordine dei giornalisti e chiederò di aprire istruttoria al Comitato media e minori di cui faccio parte affinché si eviti il ripetersi di queste situazioni».

E su Twitter, Enrico Costa, vicesegretario di Azione e presidente della Giunta alle Autorizzazioni di Montecitorio, rincara: «Il video e le foto della bambina di due anni avvolta in un giaccone rosa che varca la soglia del carcere per andare a trovare la mamma detenuta sono da pelle d’oca. Il segno che i media non si fermano di fronte a niente. E il diritto di cronaca non c’entra un tubo».

sabato, 7 Gennaio 2023 - 20:14
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