Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione! E da ieri sera cantiamo “Grazie Roma…”

di Edoardo Cardillo, avvocato *

Nun succed, nun succed, ma si succede, che succed?
Così scrivemmo in un giorno di agosto prima del campionato dei 91 punti, perso in un albergo a Firenze sotto la guida di Sarri del Napoli della grande bellezza. E non successe. Oggi sappiamo perché! Poi viene Ancelotti, la stazione dell’ammutinamento e poi Gattuso che voleva vedere il veleno negli occhi dei calciatori ma anche noi tifosi scoprimmo con quel Napoli-Verona a Fuorigrotta, essere presente nel nostro fegato. Poi è arrivato lo stregone toscano, che, accettando la sfida di allenare il Napoli delle macerie ancelottiane e gattusiane, fece scrivere sulle pettorine: ‘Abbiamo un sogno nel cuore…” e, dopo un primo anno di ottimo livello con la conquista di un terzo posto e quindi la partecipazione alla Champions, accettando e contribuendo alla rifondazione tecnica della squadra ci sta conducendo verso la realizzazione del ‘sogno’.


Ieri sera 29 gennaio 2023 in Napoli-Roma abbiamo assistito al compendio della filosofia spallettiana, l’apoteosi del concetto di squadra, un tutti per uno, un uno per tutti. Non è stata la migliore partita giocata dal Napoli quest’anno, meglio ovviamente la manita alla Juve, ma si è visto ancora una volta la forza di volontà di un manipolo di ragazzi che non si piega di fronte a una squadra forte fisicamente e tecnicamente, che ieri ha disputato la sua migliore partita di quest’anno e con il coraggio delle sostituzioni persino di Osimen ci ha regalato un incredibile, sontuoso e commovente Simeone, guardavano un argentino, che al Maradona ha segnato il gol della vittoria, che, forse, ha definitivamente proiettato il Napoli verso ciò che noi tutti pensiamo debba ‘succedere’!.


Ieri sera un macedone uscito direttamente da un film di Kusturica, un georgiano con la faccia di suonatore di fisarmonica, un nigeriano cresciuto per strada a Lagos, e non in una ricca accademia, uno slovacco che potresti incontrare mentre gioca a briscola fuori a un bar di Bratislava vecchia, un coreano metà uomo e metà cartone animato, un polacco che danza nel pallone come un Roberto Bolle, un kosovaro che sbuca delle macerie di guerra dei Balcani, un portoghese che a Napoli è diventato Professore, due francesi di ebano scolpiti nella loro fisicità da un grande scultore, un uruguagio fisico e tecnico come un guerriero di Sparta, un messicano sempre più sornione e determinante, gli italiani, tutti, dalle grandi doti tecniche, interpreti canori di “We are the Champions” ed un toscanaccio un po’ Adolfo Celi e un po’ Ben Kingsley, che li ha fatti incontrare e li ha trasformati in una meravigliosa squadra di calcio, hanno voluto regalare al popolo del Maradona ancora una volta una serata indimenticabile, ancora una vittoria per volare a + 13 sulla seconda in classifica perché Napoli ed i Napoletani meritano di coronare il sogno che hanno nel cuore: che la loro squadra ritorni CAMPIONE! E perché il calcio è gioia, è vita, è passione, non violenza, a nome di tutti i tifosi veri, dico: «GRAZIE ROMA CHE CI FAI VIVERE ABBRACCIATI ANCORA, GRAZIE ROMA!!».

lunedì, 30 Gennaio 2023 - 16:35
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