Frecciarossa deragliato nel Lodigiano, chiesti 5 rinvii a giudizio: nell’incidente morirono 2 macchinisti

Il treno deragliato nel Lodigiano nel 2020

Per il deragliamento del Frecciarossa Milano-Salerno, avvenuto nel Lodigiano il 6 febbraio 2020, il pm Domenico Chiaro ha chiesto a Lodi il rinvio a giudizio di cinque dei dieci imputati nello stralcio per rito ordinario.

Si tratta dell’operaio interinale di 33 anni che nel 2018 invertì due fili nell’assemblaggio di un attuatore per scambi nello stabilimento Alstom Ferroviaria di Firenze, del collaudatore di 57 anni che pochi giorni dopo, nella stessa fabbrica, testò e approvò l’attuatore senza accorgersi del difetto di cablaggio, del progettista e del responsabile delle procedure di costruzione, tutti in seno ad Alstom Ferroviaria. Sul fronte di Rfi, l’unica richiesta di rinvio a giudizio ha riguardato Valerio Giovine, che era responsabile della produzione.

Il procedimento in udienza preliminare a Lodi ha già visto lo stralcio per rito abbreviato degli operai Rfi di 41 e 34 anni che installarono a Livraga l’attuatore difettoso su uno scambio della linea ad alta velocità poche ore prima del deragliamento, e del 47enne responsabile della loro formazione, con richieste di pena da tre anni a tre anni e 6 mesi per ipotesi di disastro ferroviario e duplice omicidio colposo.

Nell’incidente erano morti i due macchinisti Mario Dicuonzo, 59 anni, e Giuseppe Cicciù, di 51. Il sindacato Filt Cgil Lombardia è costituito nel giudizio, non nei confronti degli operai ma dei soli tecnici e dirigenti, e si è associato alle richieste del pm. Chiesto il proscioglimento degli altri 5 imputati nel rito ordinario tra i quali l’ad e presidente di Alstom Ferroviaria Michele Viale e l’allora ad di Rfi Maurizio Gentile. Le sentenze dello stralcio abbreviato e i rinvii a giudizio, da parte del gup di Lodi Francesco Salerno, sono attese per il 3 luglio prossimo.

mercoledì, 21 Giugno 2023 - 15:26
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