Napoli, omicidio dell’innocente Romanò: slitta ancora la sentenza al processo d’Appello contro il boss Marco Di Lauro

Attilio Romanò
Attilio Romanò, vittima innocente della camorra

Slitta ancora la sentenza al processo sull’omicidio di Attilio Romanò, vittima innocente della prima faida di Scampia e Secondigliano. I giudici della Corte d’Assise d’Appello, nell’udienza tenutasi ieri (mercoledì 30 ottobre), hanno fatto presente di avere la necessità di studiare le nuove sentenze che sono state depositate dalla difesa dell’imputato unico Marco Di Lauro, il boss accusato di essere mandante dell’agguato, ed hanno così aggiornato i lavori.

Attilio Romanò venne ammazzato si trovava all’interno del negozio di telefonia mobile a Secondigliano dove lavorava. Era il gennaio del 2005 e a Secondigliano soffiavano i venti della guerra di camorra tra i Di Lauro, riunitisi attorno al nuovo boss Cosimo Di Lauro, e l’ala scissionista guidata dagli Amato-Pagano. Un killer, poi identificato in Mario Buono detto ‘topolino’, fece irruzione nel negozio e pare il fuoco uccidendo Romanò.

Il vero obiettivo del commando era il proprietario del negozio, estraneo alla camorra ma finito nel mirino dei Di Lauro perché nipote del boss scissionista Rosario Pariante. La prima faida di Scampia e Secondigliano fu infatti scandita da una serie di omicidi commessi anche ai danni di parenti di camorristi.

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giovedì, 31 Ottobre 2019 - 08:42
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