Estorsione da 50mila euro al parente di Imperiale, la vittima chiese aiuto al narcos latitante contro il clan Cesarano

Nelle foto il narcos Raffaele Imperiale

Una richiesta estorsiva da ben 50mila euro. E’ quanto avevano avanzato esponenti del clan Cesarano, attivo tra Pompei e Castellammare di Stabia (in provincia di Napoli), a un imprenditore con un parentela eccellente.

L’uomo finito nel mirino del clan era infatti un parente del broker della droga Raffaele Imperiale, l’uomo che per decenni è riuscito a muovere fiumi di cocaina dalla Colombia facendo la fortuna del clan Amato-Pagano con il quale aveva un patto di ferro. La vittima era titolare di un’impresa edile e quella pretesa estorsiva era il prezzo da pagare, secondo le logiche della cosca, per continuare a lavorare.

A fronte di quella cifra esorbitante, l’imprenditore si risolve a Raffaele Imperiale, che all’epoca era già latitante per effetto di un’inchiesta sul narcotraffico coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Raffaele Imperiale non fece negare il suo aiuto: per il tramite di vari emissari riconducibili ad alcuni sodalizi criminali campani, si mise in contatto con il ras Vincenzo Cesarano ‘o mussone, che reggeva il sodalizio. Cesarano avrebbe preso le distanze dal suo affiliato.

L’episodio è inserito agli atti della nuova inchiesta sugli affari del clan Cesarano che questa mattina è sfociata nell’esecuzione di 18 misure cautelare, di cui 14 in carcere, una ai domiciliari e le restanti costituenti divieti di dimora.

lunedì, 10 Luglio 2023 - 08:26
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