Rodi brucia, turisti in fuga. Un italiano: «E’ un disastro, notte di inferno». Voli cancellati per la Grecia, rientri di massa

rodi-incendi

Trentamila persone evacuate, duemila in fuga via mare. L’ondata di caldo più lunga mai registrata nella storia della Grecia, con oltre 44 gradi previsti questo fine settimana ormai alle porte, ha scatenato incendi ormai fuori controllo a Rodi, invasa dai turisti. Sull’isola è il panico da giorni.

«Abbiamo passato la notte a fuggire dal fuoco, ci siamo spostati cercando di anticipare gli ordini di evacuazione. Siamo andati verso sud-ovest per sfuggire alle fiamme, ci hanno accolto in abitazioni e ora siamo in un hotel vicino all’aeroporto. Ora siamo al sicuro ma qui è un disastro ambientale immane – è la testimonianza del giornalista Massimo Alberti che si trova a Rodi in vacanza – Gli incendi vanno avanti da una settimana, è un disastro».

Un disastro per Rodi, per la Grecia: le ricadute sul turismo saranno pesanti. La corsa alla disdetta per le vacanze prenotate per quest’ultima settimana di luglio è già cominciata. Non solo: le compagnie aeree e le agenzie di viaggio stanno cancellando voli e vacanze programmate a Rodi. L’agenzia TUI sta cancellando tutti i viaggi a Rodi, tutti i voli e i pacchetti vacanza fino a martedì 25 luglio e sta inviando aerei vuoti per prelevare i turisti e rimpatriarli. La compagnia aerea low cost Jet2 ha cancellato tutti i voli previsti per oggi con direzione Rodi e sta inviando aerei vuoti per i suoi clienti per il ritorno nel Regno Unito. Anche EasyJet ha annunciato che sta cancellando tutti i pacchetti vacanza per l’isola di Rodi fino a mercoledì 26 luglio, tuttavia i suoi voli oggi sono ancora operativi. La compagnia ha comunicato che chiunque abbia prenotato per viaggiare prima del 29 luglio può cambiare il proprio volo gratuitamente. Anche Alpitour sta provvedendo ad anticipare i rientri con diversi voli.

Per chi invece si trovava già a Rodi sarà una vacanza da dimenticare. Secondo i calcoli di Astoi Confindustria Viaggi, i turisti italiani (esclusi gli sbarchi dalle crociere) a Rodi in questi giorni dovrebbero essere circa 7/8 mila di cui circa 2500 clienti dei tour operator italiani appartenenti all’associazione. In precedenza Astoi aveva spiegato di essere in contatto con l’Unità di Crisi della Farnesina per l’opportuna triangolazione tra l’ambasciata italiana ad Atene e gli operatori, al fine di riuscire ad assistere al meglio i clienti e rendere più celere lo scambio di informazioni. Inoltre, alcuni operatori stanno inviando aeromobili speciali che, verosimilmente, arriveranno a Rodi nella notte per far rientrare i propri clienti in Italia. La testimonianza di Alberti all’Ansa racchiude la drammaticità di quanto sta accadendo: «Ora siamo in albergo vicino all’aeroporto. Abbiamo dormito in terra, gli hotel sicuri sono pieni di sfollati, molti turisti e alcuni hanno perso tutto tra le fiamme. Sabato eravamo a Kiotari ma quando abbiamo intuito la minaccia delle fiamme ci siamo mossi prima dell’ordine di evacuazione arrivato alle 13».

La fuga dai roghi punta a sud in un’isola desolata e senza energia elettrica: «Aiamo andati a Gennadi e qui ci ha ospitato una persona in casa che aveva accolto altri turisti. Siamo rimasti a Gennadi tutto il pomeriggio ma alle 21 abbiamo saputo che le fiamme avanzavano per cui ci siamo mossi più a sud verso Plimmyri: abbiamo visto un resort con le luci accese, nell’isola spenta dai black out, e siamo andati lì. Arrivavano bus dell’esercito carichi di turisti, impauriti e spaesati». «Provenivano quasi tutti da Gennadi e Lindos che avevano iniziato ad evacuare – prosegue Alberti – così abbiamo deciso di muoverci ancora: alle 2 abbiamo lasciato il resort e siamo andati verso l’aeroporto a nord, seguendo una persona del posto e percorrendo una strada secondaria lontana dagli incendi». Alberti descrive una situazione di devastazione. «Qui è un disastro ambientale di dimensioni immani, sono bruciati decine di migliaia di acri di foresta. Sono bruciati interi paesi, oltre a hotel e resort, e l’isola resta spezzata in due. Gli sfollati sono decine di migliaia, tra residenti e turisti – dice – Molti, in migliaia, sono stati evacuati sulle barche anche di privati perché i centri di accoglienza sono pieni. All’aeroporto è un via vai di charter: sono i turisti dei viaggi organizzati che lasciano l’isola, spesso senza documenti, senza bagagli perchè sono fuggiti senza avere il tempo di prendere nulla».

I turisti, circa duemila, sono stati tratti in sicurezza dalle spiagge di Kiotari e di Lardos, nella zona orientale dell’isola. Ma sono circa 30mila le persone che hanno dovuto lasciare l’isola, in una regione tra le più colpite dall’ondata di calore che sta soffocando gran parte dell’emisfero settentrionale. Secono la tv Ert, alcuni vigili del fuoco sono stati forzati a prendere rifugio nel Monastero Ypseni vicino a Lardos dopo avere convinto le monache ad abbandonare la struttura. Cinque elicotteri e 173 pompieri stanno operando nell’area. Tre hotel di Kiotari sono stati danneggiati dalle fiamme.

Nel frattempo il segretario generale della Protezione civile greca ha dichiarato lo stato di emergenza nell’area municipale di Rodi Sud. Nel provvedimento viene indicato che l’emergenza sull’isola greca dell’Egeo meridionale sarà in vigore per sei mesi, fino al 18 gennaio 2024. Intanto i pompieri stanno scavando dei fossati tagliafuoco nella zona sud-orientale verso le zone turistiche di Kiotari e a sud-ovest verso Gennadi per impedire che le fiamme si propaghino alla foresta. Il monastero di Tharri, dove vivevano 5 monaci, è stato evacuato.

domenica, 23 Luglio 2023 - 22:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA