Napoli, il dialogo Fitto-Manfredi funziona: dal Governo 1,2 miliardi di euro a Bagnoli per completare le opere

Bagnoli
Una veduta del quartiere Bagnoli a Napoli (foto Kontrolab)
di maga

Il dialogo paga. Sembra questo il messaggio inviato ieri sera al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca dal Governo Meloni. Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro Raffaelle Fitto per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, ha sbloccato un miliardo e duecentomila euro per la realizzazione di interventi di risanamento ambientale e rigenerazione urbana nel comprensorio campano di Bagnoli-Coroglio. Un’iniezione di liquidità che il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi aveva sollecitato dopo avere registrato il termine dei fondi a disposizione per le bonifiche necessarie a riqualificare l’area. A gennaio Manfredi aveva spiegato che per il completamento delle opere mancavano proprio 1,2 miliardi di euro: soldi necessari per la bonifica a mare, la realizzazione delle infrastrutture, la realizzazione del Parco urbano e del waterfront. Da quel momento sono seguite diversi incontri tra Manfredi e il ministro Fitto, confronti sul progetto e su ciò che restava da fare, con l’impegno assunto da Fitto di fare il possibile per evitare che il sogno Bagnoli sfumasse ancora.

Ebbene, la somma esatta indicata da Manfredi (sulla scorta dei calcoli dei tecnici) è stata trovata dal Governo. Il finanziamento rientra in un più ampio pacchetto di finanziamenti che ha ottenuto il via libera con l’approvazione di un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione. Il provvedimento del Governo è volto a realizzare la riforma della politica di coesione che è stata inserita nell’ambito della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) al fine di conferire unitarietà strategica e visione comune alle principali leve di sviluppo e coesione e di accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027, mirati a ridurre i divari territoriali, in particolare nei settori delle risorse idriche, delle infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente, dei rifiuti, dei trasporti e della mobilità sostenibile, dell’energia, del sostegno allo sviluppo e all’attrattività delle imprese, anche per le transizioni digitale e verde.

Con questo intervento, ha sottolineato il sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Tullio Ferrante, si rende «ancora più concreto l’obiettivo di completare i lavori entro il 2030». «Continueremo a lavorare per restituire ai cittadini un’area strategica, come quella dell’ex acciaieria Italsider, che diventerà un simbolo di rinascita per tutto il territorio», ha concluso Ferrante. Soddisfatto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che è anche commissario di governo per Bagnoli: «Con questo finanziamento si coprono tutte le opere che sono previste a Bagnoli: il completamento della bonifica a terra, la bonifica a mare e la realizzazione delle infrastrutture. Appena sono diventato commissario di governo abbiamo dato grande impulso per avere i progetti esecutivi perché solo così si possono quantificare i finanziamenti necessari, che ora sono arrivati, e si possono realizzare le opere».
Delle risorse stanziate circa la metà riguarda la realizzazione degli interventi infrastrutturali e dunque il sistema stradale, il sistema fognario, con il rifacimento dei collettori, la realizzazione del water front e del parco urbano, mentre l’altra metà riguarda la bonifica a mare. Ad oggi per la bonifica a mare è già disponibile il progetto che prevede la rimozione completa della colmata, ma – come ha ricordato Manfredi – «è in corso un approfondimento per valutare una rimozione parziale così come ci è stato chiesto dalla Commissione di valutazione ambientale nazionale. I progettisti ci hanno chiesto sei mesi di tempo e quindi entro fine anno il progetto farà cantierabile».

Ora che c’è la copertura finanziaria, partiranno le gare a cominciare da quelle per realizzare le infrastrutture idrauliche e stradali e anche per il parco urbano il cui progetto esecutivo si sta definendo in queste settimane. «La città di Napoli, una volta terminati gli interventi – ha spiegato il sindaco – sarà proprietaria del parco pubblico, del lungomare, delle infrastrutture stradali e dei sottoservizi, mentre per quanto riguarda i terreni ci sono investimenti privati e Invitalia opererà sul mercato per trovare investitori nazionali e internazionali per realizzare le opere private».

mercoledì, 1 Maggio 2024 - 09:41
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