Venere degli stracci in fiamme, il Riesame lascia Isaia in cella. Petizione online per scarcerarlo: «Gli servono cure»


Venere degli stracci in fiamme, il Riesame lascia Isaia in cella. Petizione online per scarcerarlo: «Gli servono cure». La decisione della dodicesima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli è arrivata a 24 ore dalla presentazione dell’istanza di scarcerazione. Il 32enne incensurato è accusato di aver dato fuoco all’opera di Michelangelo Pistoletto, installata in piazza Municipio a Napoli.

I giudici hanno rigettato anche la richiesta di misure cautelari alternative al carcere, come il trasferimento nella comunità Domus Misericordia di don Rosario che, attraverso il garante campano Samuele Ciambriello, si era offerta di ospitare il senzatetto. 

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Intanto, sulla piattaforma change.org, è stata lanciata una petizione online intitolata “Simone Isaia ha bisogno di essere curato non del carcere”. A promuoverla sono Iod edizioni, Pastorale Carceraria della Chiesa di Napoli, Associazione Liberi di volare, Chiesa Cristiana Evangelica Libera di Casalnuovo, United Colors of Naples, Tra gli aderenti troviamo don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale, il consigliere comunale Sergio D’Angelo, l’ex assessore comunale Nino Daniele. Ad oggi sono 758 le firme.

«Simone Isaia, il clochard accusato di aver dato alle fiamme l’installazione della Venere degli stracci in piazza Municipio a Napoli, ha bisogno di essere curato non del carcere – si legge nel testo della petizione -. La Casa di Accoglienza dell’Associazione Liberi di volare della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli gestita da Don Franco Esposito è disponibile a ospitare Simone Isaia per consentirgli di essere curato e riprendere in mano la sua vita».

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I promotori condividono le parole dei volontari della Mensa del Carmine, dove Isaia: «’Simone da tempo aveva perso lucidità e riferimenti, finendo a dormire per strada. Simone Isaia ha bisogno di aiuto. Non del carcere, ma di una struttura che lo aiuti a rimettere in piedi la propria vita, perché è una persona affetta “da una tangibilissima neuro-divergenza’. E ha bisogno di aiuto».

«Allora, se è pur vero, come afferma il Sindaco Manfredi, che “Quando si attaccano l’arte e la bellezza, si attacca l’uomo” – argomenta la petizione – Ebbene, noi affermiamo che la migliore arte e bellezza delle istituzioni pubbliche, e non solo, sia quella di prendersi cura degli uomini straccioni, malati, e abbandonati a un destino senza ritorno». Pertanto si chiede il sostegno con una firma affinché Simone Isaia sia tolto dal carcere e venga curato e rigenerato alla vita presso la Casa di Accoglienza della Pastorale carceraria.

venerdì, 4 Agosto 2023 - 13:16
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