Migranti, giudice disapplica decreto e ne libera 4. Centrodestra attacca: è scontro con i magistrati

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Uno sbarco di migranti (Foto Kontrolab)

Con un provvedimento di 6 pagine il giudice Iolanda Apostolico, del tribunale di Catania, ha smontato il decreto del governo che dispone il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, con relativa cauzione di 5 mila euro per rimanere in libertà. Il magistrato non ha convalidato il provvedimento del questore di Ragusa per 4 tunisini, ospiti del cpr di Modica-Pozzallo, accogliendo il ricorso dei legali. I migranti sono così tornati liberi. Per il giudice, il decreto su cui si fonda l’atto della questura è illegittimo e confligge con la superiore normativa europea. Il Viminale, dal canto suo, ha già annunciato di impugnare la decisione.

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Secondo il giudice, la direttiva Ue 2013/33 va interpretata come ostativa al trattenimento di un richiedente protezione internazionale, se l’unico presupposto è «che non può sovvenire alle proprie necessità». Allo stesso modo, la norma comunitaria vieterebbe «che tale trattenimento abbia luogo senza la previa adozione di una decisione motivata che disponga il trattenimento e senza che siano state esaminate la necessità e la proporzionalità di una siffatta misura». Del pari, sarebbe incompatibile con la direttiva la previsione della garanzia finanziaria, prestata per evitare il trattenimento. In base a tali motivazioni, il tribunale ha disapplicato il decreto.

La decisione ha innescato un prevedibile scontro politico. Il leader leghista Matteo Salvini twitta: «Sbarcato da 10 giorni, e ricorso subito accolto dal tribunale. Ma aveva l’avvocato sul barcone? Riforma della Giustizia, presto e bene». Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, la notizia «muove più sdegno che sorpresa. Occorre rilevare che, trattandosi di normativa promanante da un decreto legge, al giudice compete di rispettare il dettato costituzionale, segnatamente l’articolo 101».

A difendere il provvedimento del giudice etneo l’opposizione con i Radicali («ha fermato l’escalation razzista»), il segretario di Sinistra Italiana, Fratoianni («il governo è contro la legge»), il deputato del Pd Mauri («una decisione solida»). Netto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia: «Noi non partecipano all’indirizzo politico e governativo, facciamo giurisdizione. È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza, questa è la democrazia».

domenica, 1 Ottobre 2023 - 12:22
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