Uniti nella buona e nella cattiva sorte. Come era già accaduto, pochi giorni fa, a Tina Rispoli, anche il marito Tony Colombo, cantante neomelodico conosciuto al grande pubblico per numerose apparizioni televisive, è rimasto in carcere. I giudici della ottava sezione penale, collegio A, del Tribunale del Riesame di Napoli hanno confermato l’accusa di concorso esterno in associazione di stampo mafioso e l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Tutte le notizie sull’ultima inchiesta sugli affari del clan Di Lauro
Il collegio difensivo dell’artista, composto dagli avvocati Carmine Foreste e Paolo Trofino, aveva chiesto i domiciliari. La Dda contesta ai coniugi Colombo-Rispoli di avere appoggiato il clan Di Lauro di Secondigliano «finanziando le iniziative economiche legali (imprenditoriali nel campo della commercializzazione di abbigliamento e di prodotti alimentari e di bibite anche con marchi propri) ed illegali (sigarette e stupefacenti) del clan e riferibili a Di Lauro Vincenzo quale esponente apicale; fornendo così un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, diretto ad esplicare un’effettiva rilevanza causale, come condizione necessaria per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell’associazione».
Rispetto a queste accuse Colombo, in sede di interrogatorio di garanzia, si era professato innocente: l’artista aveva rivendicato l’avere fatto fortuna grazie alla sua professione di cantante che l’aveva portato in giro per il mondo. E aveva anche sottolineato la liceità dell’attività di abbigliamento legata al brand “Corleone” da lui lanciato: a tal proposito Colombo ha negato affari occulti con Di Lauro, precisando di aver venduto capi a Di Lauro come a tante altre persone.
Giovedì scorso il Riesame ha confermato la misura cautelare emessa nei confronti di Vincenzo Menna. Domani invece tocca a Vincenzo Di Lauro (difeso dall’avvocato Antonio Abet), figlio del capoclan Paolo Di Lauro, affrontare il vaglio del Riesame.
martedì, 31 Ottobre 2023 - 16:14
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