Diretta live dal carcere su Tik Tok cantando e mangiando, 3 denunciati: c’è Valda, indagato per omicidio Maimone

Francesco Pio Valda

Prima di sistemarsi dinanzi alla telecamere di un cellulare si erano preoccupati di coprirsi parzialmente il volto con delle sciarpe. Quindi, certi di non essere riconosciuti, si sono messi a cantare canzoni neo-melodiche mentre si accingevano a fare festa con una pizza appena sfornita. Scenario: la cella di una prigione, la prigione di Terni. Il tutto trasmesso in diretta live sul social Tik-Tok.

Quelle tre persone sono state identificate dalla Squadra mobile di Napoli e denunciate alla procura competente per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione. Tra i denunciati anche Francesco Pio Valda, il figlio del ras Ciro Valda (ammazzato in un agguato di camorra nel 2013), finito in prigione con l’accusa di avere ucciso, per errore, il 18enne di Pianura Francesco Pio Valda, raggiunto da un proiettile vagante mentre stava mangiando noccioline in compagnia di due amici nella zona degli chalet di Mergellina.

E proprio la figura di Francesco Pio Valda ha consentito alla Squadra mobile di Napoli di dare un volto ai tre protagonisti del video live su Tik Tok. Nonostante i tre detenuti ‘cantanti’ fossero in parte travisati, la polizia di Napoli ha riconosciuto Valda che è detenuto proprio il delitto Maimone, di cui dovrà difendersi in Tribunale nelle prossime settimane (è stata fissata l’udienza preliminare, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone).

Da qui le indagini della polizia, in collaborazione con la Penitenziaria e il coordinamento dalla locale procura della Repubblica, hanno stretto il cerchio attorno a Valda, a un altro detenuto di origini campane e un detenuto di origini siciliane. Proprio grazie all’identificazione del censurato siciliano – unico con il volto scoperto – tramite il sistema Sari, è stato possibile avere pieno riscontro all’ipotesi investigativa. Individuati i responsabili e la cella in cui era stato registrato il video, nella tarda serata del 13 dicembre scorso, personale della Squadra Mobile di Terni e della Penitenziaria hanno dato esecuzione al decreto di perquisizione emesso dal Procuratore di Terni all’interno del carcere.

Tale attività ha consentito di rinvenire, accuratamente celato, il mini cellulare che, malgrado le dimensioni, era dotato di telecamere idonee alle videoregistrazioni, nonché gli stessi indumenti che avevano utilizzato per celare il volto; per tali fatti i soggetti sono stati denunciati per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione, essendo, l’utilizzo da parte dei detenuti di telefoni cellulari all’interno del carcere un reato severamente sanzionato.

mercoledì, 20 Dicembre 2023 - 11:15
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