Napoli, ospedali in tilt per picco influenza e Covid: stop ai ricoveri programmati. Il dg Verdoliva: «Situazione delicata»

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Una corsia d'ospedale

I ricoveri in regime programmato sono stati sospesi. E i degenti che sono in condizioni di tornare a casa vanno dimessi. Negli ospedali di Napoli città scatta il piano di intervento stabilito dall’Unità di crisi, fatta insediare dall’Asl Napoli 1, per tenere testa all’anomalo afflusso di persone colpite da influenza o dal Covid.

Una ‘cura’ in sette punti per cercare di dare respiro ai pronto soccorso, letteralmente presi d’assalto come raccontano i numeri diffusi dall’Asl Napoli 1: dalle 18 del primo gennaio alle 18 di ieri 3 gennaio, nei tre pronto soccorso degli ospedali San Paolo, del Mare e Pellegrini ci sono stati 1.415 accessi, di cui 15 in codice bianco, 927 verde, 317 giallo e 43 rosso.

Tra le misure più forti c’è quella della sospensione ad horas dei ricoveri in regime programmato in tutti gli ospedali di competenza dell’Asl Napoli 1, fatta eccezione per le patologie oncologiche non differibili. Disposte poi le dimissioni ad horas dei pazienti in condizioni di tornare a casa, utilizzando il servizio aziendale gratuito per il trasporto a domicilio. I pazienti presenti in pronto soccorso con necessità di ricovero sono stati distribuiti nei posti letto liberi di ogni singola unità operativa aziendale, ricorrendo – in condizioni di sicurezza – anche all’utilizzo di posti tecnici aggiuntivi rispetto alla dotazione di posti letto ordinari. Ridistribuzione, infine, del personale in tutte le unità operative per potenziare la dotazione organica dei pronto soccorso.

Per recuperare posti letto, l’Unità di crisi ha anche disposto l’apertura di un reparto straordinario presso l’ospedale del Mare, dove sono saranno disponibili 40 posti letto.

«La situazione è delicata – ha commentato il dg dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva – Influenza e contagi da Covid hanno sovraccaricato le strutture, dobbiamo cercare di recuperare ogni posto disponibile per riportare la situazione sotto controllo. Tutto il personale sta facendo un lavoro straordinario, ma l’attenzione deve restare alta per fare in modo che l’emergenza di questi giorni possa rientrare al più presto». In grande affanno anche l’ospedale pediatrico Santobono, dove il primario del pronto soccorso Vincenzo Tito ha chiesto a medici e infermieri di rinunciare a ferie programmate per tenere testa all’enorme afflusso di piccoli pazienti, ottenendo una grande risposta: l’arrivo di bambini in emergenza è salito dai 200 accessi al giorno abituali agli attuali 320 di media, con una punta di 420 arrivi il 26 dicembre.

«Stiamo vivendo il picco massimo del virus respiratorio sinciziale che porta nei bimbi piccoli le bronchioliti. Questo virus ora sta andando a braccetto con la forte influenza – ha spiegato Tipo -. Insieme portano problemi respiratori per i bambini molto piccoli che spesso hanno bisogno di una terapia con l’ossigeno visto il problema respiratorio. L’influenza incide poi sui bambini più grandi, con febbre elevata e resistenza ai normali antipiretici, circostanze che portano i genitori a spaventarsi. E questo virus poi porta spesso alle bronchiti».

giovedì, 4 Gennaio 2024 - 21:27
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