Lavori al Rione Terra, 11 indagati: carcere per Oddati (Pd) ed ex sindaco Pozzuoli. Riflettori su intreccio politici-imprenditori

Nicola Oddati
di Laura Nazzari

Nuova bufera politico-giudiziaria in provincia di Napoli. A pochi giorni di distanza dall’arresto del sindaco di Palma Campania Nello Donnarumma (di Fratelli d’Italia), la scure della magistratura si abbatte su un intreccio affaristico tra imprenditori e politici di Pozzuoli andando a colpire anche un dirigente della Regione Campania che sino a pochi fa è stato nella direzione nazionale del Partito democratico.

Questa mattina polizia e guardia di finanza hanno eseguito 11 misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sul rilancio del Rione Terra di Pozzuoli, il primo nucleo abitato della popolosa città nel cuore dei Campi Flegrei, evacuato negli anni ’70 a causa del bradisismo e di recente interessato da lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza. Nello specifico è stata disposta la custodia in carcere per 4 persone, gli arresti domiciliari per 2 e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri 5 indagati. I reati contestati, a vario titolo, sono concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite.

Il carcere ha colpito Nicola Oddati, attualmente dirigente della Regione Campania ma con un curriculum politico di peso: per lungo tempo braccio destro di Nicola Zingaretti, è stato ex assessore del Comune di Napoli negli anni Novanta ed ex coordinatore della segreteria nazionale del Pd con Zingaretti. Un tempo fedelissimo di Bassolino, Oddati si candidò alle primarie per sindaco di Napoli proprio contro il suo ‘mentore’. E’ stato anche responsabile delle Agorà democratiche. Incarico, pure questo, lasciato quando nell’aprile dello scorso anno sono emerse le prime notizie sull’inchiesta che stamattina si sono declinate in arresti.

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Il carcere è stato disposto anche per l’ex sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia (Pd); per Giorgio Palmucci, ex presidente di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo e componente della commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione relativa alla riqualificazione del Rione Terra a Pozzuoli; e per l’imprenditore Salvatore Musella, titolare della Cytec srl che opera su tutto il territorio italiano.

Gli arresti ai domiciliari invece riguardano due collaboratori dell’imprenditore Musella: si tratta di Salvatore Della Corte e di Gianluca Flaminio. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece è stato notificato Giovanni Bastianelli (all’epoca dei fatti direttore esecutivo dell’Enit), al dipendente del comune di Pozzuoli Angelo Tortora (ritenuto collaboratore di Figliolia), ad Antonio Carrabba, collaboratore di Musella e a Sebastiano Romeo, ex consigliere della Regione in Calabria e candidato a segretario provinciale del Pd a Reggio Calabria, e a Luciano Santoro, anche lui del Partito Democratico, candidato alla segreteria Provinciale Pd di Taranto, ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale a Taranto.

Dalle attività investigative della Squadra Mobile di Napoli e della Guardia di Finanza di Napoli che oggi hanno portato all’esecuzione di 11 misure cautelari nei confronti di politici, amministratori locali e imprenditori – sarebbe emerso che, per aggiudicarsi, nel Rione Terra di Pozzuoli, la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero, l’imprenditore di Pozzuoli, Salvatore Musella avrebbe corrisposto denaro e altre utilità, con cadenza periodica, Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della direzione nazionale del Partito democratico e attualmente dirigente della Regione Campania. Grazie alla intermediazione di Oddati e al contatto privilegiato di Musella con l’allora sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, sarebbe stata manipolata l’aggiudicazione della concessione del Rione Terra anticipando a Musella i requisiti di partecipazione alla gara. Non solo: secondo gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, sarebbe stata anche predisposta l’individuazione dei partner dell’imprenditore puteolano, la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte.

Sempre secondo gli inquirenti Musella sarebbe stato aiutato dai suoi stretti collaboratori Salvatore Della Corte, Gianluca Flaminio e Antonio Carrabba), da un dipendente del Comune di Pozzuoli (Angelo Tortora), da Giorgio Palmucci presidente protempore di Enit, componente della Commissione valutatrice delle offerte per l’aggiudicazione della concessione, oltre che da Giovanni Bastianelli, all’epoca direttore esecutivo dell’Enit. Musella avrebbe anche beneficiato dell’intermediazione illecita di Oddati anche con Luciano Santoro (ex consigliere provinciale di Taranto) e con Sebastiano Romeo (ex segretario provinciale del Pd di Reggio Calabria) nell’ambito di appalti per la ristrutturazione, rispettivamente, di “Palazzo Carducci” a Taranto e del complesso scolastico “B. Chimirri” di Catanzaro.

lunedì, 15 Gennaio 2024 - 10:50
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