Calano le pendenze penali (-10,38%) e civili (-7,9%) nel distretto della Corte d’appello di Napoli. Ma Eugenio Forgillo, presidente facente funzioni della Corte di Appello di Napoli, denuncia la mancanza di «500 magistrati» per smaltire l’arretrato. Nel distretto, infatti, sono circa 1000 le toghe in servizio. «Da anni ci stiamo battendo – spiega Forgillo – per una revisione delle piante organiche perché ci rendiamo conto che con queste forze lavoro non riusciamo ad affrontare quella che io chiamo la zavorra giudiziaria, cioè il numero dei procedimenti pendenti». Secondo le stime, «il numero dei magistrati dovrebbe aumentare almeno del 50% per garantire dei tempi di risposta nell’arco di pochi mesi».
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Il dato è stato fornito in una conferenza stampa, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario, in programma domani. Ma se l’obiettivo è velocizzare i processi – anche per la scadenza Pnrr del 2026 – Forgillo rileva come la Riforma Cartabia complicherebbe l’opera. «Le innumerevoli novità – sostiene – introdotte nel processo civile e penale dalla Riforma Cartabia, con tempistiche di entrata in vigore differenziata hanno, in qualche modo, costretto tutti gli operatori del diritto a una pesante opera di studio, approfondimento e, spesso, riorganizzazione dei ruoli di udienza, con oneri di non poco momento a carico dei dirigenti degli uffici giudiziari e del Ministero al fine di adeguare i sistemi di lavoro e quelli informatici alle nuove regole». E insomma «le tempistiche sono ancora troppo brevi per poter effettuare valutazioni di merito relativamente al periodo valutato – sottolinea -, tuttavia, le prime diffuse sensazioni provenienti dagli operatori del diritto sono in termini di un certo appesantimento del metodo di lavoro, amplificandosi riti e procedure, in controtendenza rispetto alla politica giudiziaria del recente passato».
Intanto, nel settore penale sono circa 130.000 i processi pendenti dinanzi ai sette tribunali del distretto (Avellino, Benevento, Napoli, Napoli Nord, Nola, Santa Maria Capua Vetere e Torre Annunziata) e alla stessa Corte di appello di Napoli. In calo anche le iscrizioni di nuovi procedimenti (-12,22%). Per il settore sorveglianza, risultano 6.580 i detenuti, di cui 4.420 in carcere. L’anno scorso erano complessivamente 6170, di cui 4073 in cella. Nel settore civile, decresce l’arretrato dei giudizi in 5 tribunali su 7 (Avellino, Benevento, Napoli, Napoli Nord e Nola). Sale viceversa a Santa Maria Capua Vetere e a Torre Annunziata. Complessivamente tra primo grado ed appello sono 159.220 le pendenze ancora da definire. Scende il numero di pendenze nel settore lavoro (7.733). Ammontano a 28.987 i procedimenti in appello.
venerdì, 26 Gennaio 2024 - 18:32
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