Napoli, Forte riapre l’attività: «Recuperare territorio abbandonato». Il prefetto: «Momento di primavera» | Il focus


«Avevo promesso la riapertura in caso di una riposta immediata dello Stato. E la riposta c’è stata. La presenza, oggi, delle istituzioni, testimonia la volontà di essere concretamente al fianco degli imprenditori. E’ un primo importante passo lunga la strada della riappropriazione di spazi e del recupero di un territorio abbandonato da anni». L’imprenditore Gianni Forte si lascia andare a un sorriso. Stamattina ha riaperto il punto gioco in via Luigi Volpicella, quartiere Barra, che aveva chiuso a seguito di una escalation di rapine sia ai danni dell’esercizio commerciale che ai danni di altri sue attività. A quel gesto di protesta hanno risposto in maniera compatta le istituzioni. Alla riapertura, infatti, sono stati presenti numerosi esponenti dello Stato. «Oggi è un momento di primavera – ha detto il prefetto di Napoli Michele Di Bari – perché perché la riapertura dell’attività «significa che lo Stato e le sue articolazioni hanno fornito una risposta adeguata tale da creare un grande affidamento nei confronti delle forze di polizia, dello Stato, della magistratura». «Oggi c’è stata una bella risposta di legalità. Siamo qui, tutte le istituzioni presenti: forze di polizia, magistratura, associazioni, parlamentari, Comune di Napoli, Regione – ha aggiunto il prefetto -. Questa apertura deve essere un esempio per tutti perché si possa sempre andare avanti, questa apertura deve essere contagiosa per altri imprenditori che subiscono la stessa sorte».  

«Per quanto riguarda la procura il nostro impegno è concreto e totale», ha detto il procuratore aggiunto di Napoli Antonio Ricci in rappresentanza dell’ufficio giudiziario partenopeo. 

Flavia Sorrentino, vicepresidente del Consiglio comunale di Napoli, ha assicurato, anche a nome del sindaco Gaetano Manfredi impossibilitato a presenziare per impegni concomitanti, che 1non ti lasceremo solo» e ha promesso un impegno costante per il territorio: «La vera sfida, adesso, è quella della continuità. E vinceremo questa sfida. Io ho deciso di impegnarmi pubblicamente affinché i giovani di questa città non vadano via». 

Il magistrato e consigliere comunale di Napoli Catello Maresca ha annunciato che presenterà in Consiglio la proposta di istituire la giornata contro la camorra e ha sottolineato la necessità di investire in prevenzione e nel coinvolgimento della collettività. «La paura è normale, il coraggio deve essere collettivo. Siamo tanti, dovremmo essere ancora di più», ha detto Maresca.

Al fianco di Gianni Forte anche l’Unione industriali di Napoli, rappresentata da Guido Bourelly, amministratore delegato del gruppo Bourelly e presidente del Gruppo piccola industria di Unione industriale di Napoli: «Siamo vicini a Gianni e saremo vicini a tutti gli imprenditori che come Gianni si battono per fare impresa in sicurezza. Ciò di cui i territori di periferia hanno bisogno sono soprattutto gli investimenti: accanto alle imprese, alle attività, va creato un tessuto economico vivace, florido, altrimenti ogni singola attività finirà con il ritrovarsi in un isolamento pericoloso e dannoso». 

La professoressa Imma Guariniello ha invece portato il messaggio di vicinanza e sostegno da parte del senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, impegnato a Roma in affari istituzionali. Presente anche Patrizio Gragnano, consigliere del MoVimento 5 Stelle della Municipalità 6: «Ci aspettiamo un segnale forte in termini di presenza di forze dell ordine ma anche di risorse già dal prossimo bilancio del comune di Napoli. Si finanzi il recupero del polifunzionale a Piazza Bisignano ( dove sono state strappate le telecamere di videosorveglianza) riprendendo le risorse mai spese per la caserma a Villa Letizia che non si potra mai fare. Spero che anche altri imprenditori seguano l’esempio di Gianni Forte, ma se non arrivano fatti concreti e risorse diventa tutto un inutile parata».

L’ex senatore Sandro Ruotolo, tra i fondatori del comitato Disarmiamo Napoli, ha sottolineato l’importanza di creare una rete tra società, politica e  istituzioni per salvare non solo il quartiere Barra ma tutta la periferia orientale, sulla quale il comitato ha da tempo posto grande attenzione. La Federazione antiracket ha aggiunto che “la strada giusta per creare antenne territoriali è organizzare associazioni territoriali nella lotta al racket”. 

Il deputato di Alleanza verdi sinistra Francesco Emilio Borrelli ha invece posto l’accento sull’assenza, in questa giornata di riapertura, della cittadinanza: «C’è un tessuto sociale completamente sgretolato – ha osservato -. Già in occasione della manifestazione di chiusura, altri esercenti, che pure hanno capito cosa stesse accadendo, sono rimasti lontani, distanti, senza partecipare a questa forte richiesta di sicurezza e legalità». 

Proprio ai commercianti del territorio, Gianni Forte ha rivolto un pensiero: «La gente ha paura, i commercianti hanno paura. I commercianti si richiudono in se stessi, dobbiamo dare fiducia a queste persone, e si può dare fiducia solo intervenendo in maniera concreta, massiccia. Io chiedo un decreto Barra come accaduto per Caivano perché bisogna dare uomini e mezzi alle forze dell’ordine, bisogna presidiare il territorio, bisogna realizzare un piano di sviluppo sociale-economico. Serve un decreto Barra per riqualificare un territorio abbandonato a se stesso».

venerdì, 1 Marzo 2024 - 18:55
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