Cosa è accaduto ad Alessandro Coatti, il 42enne biologo originario del Ferrarese ucciso e fatto a pezzi nella zona di Santa Marta, nel nord della Colombia? Chi lo ha ucciso e perché? Dalle indagini degli inquirenti colombiani emergono delle prime risposte, risposte inquietanti quanto la dinamica del delitto scoperto il 6 aprile scorso.
Alessandro sarebbe caduto vittima di una banda criminale specializzata in rapine ed estorsioni che lo avrebbe attirato in una trappola attraverso un sito di incontri. La ricostruzione, riportata dal quotidiano El Tiempo e basata su documenti della polizia giudiziaria, indica che Coatti aveva preso contatti tramite l’app Grindr, popolare nella comunità LGBTQ+, ma purtroppo a volte usata anche da gruppi criminali per individuare le loro vittime. A questa conclusione gli inquirenti colombiani sarebbero arrivati dopo avere recuperato il telefono di Coatti, trovato in possesso di una donna che risulta nella rosa delle quattro persone fermate per il delitto Coatti. Ai dati custoditi nel telefono, si sono aggiunti poi gli elementi emersi dall’autopsia: prima dell’omicidio, Alessandro sarebbe stato drogato.
L’ipotesi principale degli inquirenti è che l’incontro sia degenerato: forse il biologo ha riconosciuto uno degli aggressori, oppure ha cercato di reagire, così il gruppo lo ha ucciso brutalmente. La causa della morte, secondo l’esame forense, è da attribuirsi a colpi inferti con oggetti contundenti, mentre lo smembramento del corpo è avvenuto solo successivamente.
Un altro elemento fondamentale per le indagini è stato il ritrovamento della scena del crimine. Le autorità hanno scoperto una casa abbandonata nel quartiere San José del Pando, nel centro di Santa Marta, dove sono state rinvenute tracce di sangue e altri indizi compatibili con l’omicidio e il successivo sezionamento del corpo. Il fatto che i resti di Coatti siano stati disseminati in diversi punti della città — e che un arto inferiore risulti ancora mancante — non sarebbe da interpretare come un messaggio mafioso, come inizialmente ipotizzato, ma piuttosto come un tentativo dei responsabili di rallentare e complicare le indagini.
Sulla morte di Alessandro erano state avanzate molte ipotesi, finanche il coinvolgimento di paramilitari. Ma pochi giorni dopo il ritrovamento dei resti del biologo, i vertici delle Autodefensas Conquistadoras de la Sierra Nevada (Acsn), banda armata nota anche col nome di Los Panchos, hanno negato ogni responsabilità nel caso di Alessandro Coatti. In un video diffuso sul proprio profilo X, i paramilitari, in uniforme e a volto coperto, hanno chiarito di non aver partecipiato all’omicidio e hanno chiesto «alle autorità di indagare a fondo» su questo ed altri «atti violenti che si stanno producendo nella città di Santa Marta».
martedì, 29 Aprile 2025 - 00:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA