Whirlpool Napoli, occupati i binari dell’Alta Velocità. Ruotolo (Gruppo Misto): «Serve una legge contro la delocalizzazione»

I lavoratori della Whirlpool Napoli occupano i binari nella stazione centrale del capoluogo campano. (Fonte Foto: gruppo Whirlpool Napoli non molla)

Circa duecento lavoratori dello stabilimento Whirlpool di via Argine a Napoli questa mattina hanno  bloccato i binari dei treni ad Alta Velocitá alla Stazione centrale di Napoli. Gli operai espongono striscioni e scandiscono slogan contro la multinazionale americana. Si tratta dell’ennesima manifestazione organizzata dai lavoratori, quasi ex, della multinazionale americana che a Napoli produceva lavatrici e che ha deciso di chiudere la fabbrica partenopea rispondendo picche al Governo anche sulle proposte di cassa integrazione o altri ammortizzatori. La decisione di occupare i binari è arrivata dopo l’assemblea nello stabilimento, decisione estemporanea visto che un corteo ufficiale era previsto per giovedì 22 luglio a Roma.

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Intanto cresce la solidarietà attorno ai protagonisti di questa infinita vertenza. Ieri mattina, l’incontro tra il segretario metropolitano del PD, Marco Sarracino e una delegazione di lavoratori e sindacalisti, a seguire la visita del candidato sindaco, Alessandra Clemente nello stabilimento partenopeo. Un appello è arrivato anche dal senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto, primo firmatario del progetto di legge sulle misure per il contrasto alle delocalizzazioni e la salvaguardia dei livelli occupazioni. Anche Ruotolo ha incontrato i rappresentanti sindacali e una delegazione di lavoratori dell’azienda di via Argine. «Occorre fornire nuovi strumenti al Governo affinché non sia più consentito a una multinazionale di usufruire di incentivi, bonus, agevolazioni e poi delocalizza le produzioni in altri paesi lasciando dietro di sé macerie – ha dichiarato – Il comportamento di Whirlpool è inaccettabile, la chiusura dello stabilimento di Napoli e il licenziamento di 340 lavoratrici e lavoratori, stravolgendo – aggiunge –  accordi e impegni già presi, rappresenta la prova generale di quello che già sta accadendo nel nostro Paese. Il governo Draghi deve mettere un punto fermo e lanciare un segnale chiaro e incontrovertibile di cambio di marcia sul tema del lavoro».

Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato Riccardo Guarino, presidente dell’associazione Rinascimento Partenopeo che appoggia il candidato sindaco Catello Maresca: «Il Governo salvi il futuro lavorativo degli operai dello stabilimento Whirlpool di via Argine ad ogni costo. Questi uomini e queste donne, le loro famiglie e la città di Napoli non possono pagare lo scotto della desertificazione industriale per mano di multinazionali straniere che disinvestono lasciando dietro di sé rabbia, disperazione e fame». «I dipendenti della Whirlpool, al pari di ogni altro cittadino, meritano un lavoro dignitoso che possa assicurare alla propria famiglia un’esistenza serena», insiste Guarino per il quale il tema del lavoro deve essere centrale nell’azione di governo della nuova amministrazione comunale. «Senza lavoro non ci può essere una società civile, e quindi il primo intervento da fare per la città di Napoli, e non solo, è riportare occupazione e lavoro partendo dalla formazione dei giovani e dei meno giovani. Soprattutto – conclude Guarino – occorrerà impegnarsi per assicurare opportunità di lavoro a quelle persone che in età avanzata si trovano disoccupate e vivono il dramma esistenziale di non poter portare a casa il denaro necessario alla propria famiglia». 

Nel corso della giornata di ieri i lavoratori e i sindacati hanno incontrato anche Ciro Buonajuto sindaco di Ercolano ed esponente di Italia Viva e il deputato Gennaro Migliore (Iv). «Riteniamo importante aver affrontato con i due gruppi che fanno parte della maggioranza di Governo, una delicata vertenza che rischia di assumere un carattere di drammaticità se non affrontata per tempo – hanno dichiarato i segretari generali di Fim Cisl Campania e Napoli Raffaele Apetino e Biagio Trapani – Abbiamo ricordato a tutti i parlamentari che l’apertura della procedura di licenziamento da parte di Whirlpool ha attivato un conto alla rovescia di una bomba sociale e occupazionale che se non disinnescata in questi 75 giorni rischia di avere effetti devastanti».  

martedì, 20 Luglio 2021 - 10:54
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