Crac Multiservizi, nuovo stop al processo Rinviata la riunione di due procedimenti

Il Comune di Castellammare di Stabia
di Dario Striano

I processi sul crack Multiservizi si fermano ancora. Questa mattina il Tribunale di Torre Annunziata si sarebbe dovuto pronunciare sulla richiesta di riunione dei due dibattimenti che ruotano attorno al fallimento dell’azienda partecipata del comune di Castellammare di Stabia addetta al servizio di smaltimento rifiuti cittadino, seppellita da un buco di bilancio di circa 30milioni di euro. L’assenza dell’imputata Monica B. per influenza, documentata da un certificato medico presentato al tribunale oplontino (presidente Maria Laura Ciollaro) dal suo legale, l’avvocato Stefano Montone, ha però costretti i giudici a disporre un rinvio dei ‘lavori’. Si torna in aula ad aprire. Sul banco degli imputati ci sono cinque persone. Franco Rossi, geometra di Chieti ritenuto dall’accusa la ‘testa di legno’ di Monica B., ha invece patteggiato una condanna a 3 anni di reclusione. A un anno e mezzo, poi, la pena già inflitta al consulente Felice Marinelli (la cui nomina a consulente della ditta nel 2010 gli è costata un altro processo per che lo vede alla sbarra per corruzione assieme all’allora sindaco Luigi Bobbio). Ad undici mesi (con pena sospesa), infine, quella disposta per Luigi Alfredo Carunchio.

L’accusa: «Società spolpata la società
con consulenze esterne»
Gli imputati sono accusati  a vario titolo di aver “spolpato” l’azienda pubblica che, fino al 2014, si occupava della raccolta dei rifiuti a Castellammare di Stabia. E di averla portata al crac con un buco in bilancio che, secondo la curatela fallimentare, sarebbe arrivato persino a oltrepassare la quota di 30milioni di euro. L’inchiesta della procura della Repubblica di Torre Annunziata, coordinata dal pm Maria Benincasa, ha portato alla scoperta «di una serie di pagamenti per consulenze esterne» che poi sarebbero stati giustificati nei libri contabili come «spese per manutenzione automezzi e pagamento del personale». Nei processi si sono costituiti parte civile il Comune di Castellammare di Stabia, rappresentato dall’avvocato Emilio Longobardi, la curatela fallimentare dell’azienda, con l’avvocato Salvatore Vitiello, e alcuni tra i lavoratori della società, assistiti dal legale Anna Orlando. Il collegio difensivo è invece composto dagli avvocati Ferdinando Striano, Stefano Montone, Maurizio Lojacono, Alfonso Abbagnale e Manuel Sciolè.

lunedì, 19 Febbraio 2018 - 22:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA