Dalla Tunisia a Pantelleria a bordo di un gommone. Quasi duemila euro il prezzo pagato per compiere quel ‘viaggio’ della speranza. Una traversata organizzata dagli scafisti. Berhouma Moncef, 48enne della Tunisia, è l’uomo che ha incassato il denaro. E’ l’uomo che settimane fa ha organizzato lo sbarco di alcuni tunisini sull’isola siciliana. Gli uomini della Guardia di Finanza di Marsala l’hanno arrestato martedì scorso a Ischia, a seguito di un’indagine avviata grazie alle dichiarazioni a chi quel viaggio l’ha compiuto e ha pagato. I finanzieri l’hanno arrestato a Ischia, dove l’uomo aveva raggiunto la moglie e la figlia che abitano sull’isola verde. E l’hanno portato in carcre, a Poggioreale: deve rispondere dell’accusa di immigrazione clandestina. Le indagini sono partite lo scorso mese, quando i finanzieri di Marsala hanno rintracciato due tunisini privi di documenti di identità. Dopo averli trasferiti presso l’Hot Spot di Trapani-Milo, le fiamme gialle hanno cercato di ricostruire l’arrivo dei due tunisini in Italia e soprattutto le persone che c’erano dietro il business. E’ così emerso che i tunisini sbarcati aveva pagato a testa circa 1700 euro per poter salire a bordo di un piccolo gommone lungo circa 3 metri, equipaggiato con un motore da 5 cavalli. Punto di partenza: Kelibia, una delle principali località da cui originano gli illeciti traffici di migranti tunisini diretti sulle coste trapanesi. La destinazione pattuita era la costa tra Marsala e Mazara del Vallo ma lo scafista, raggirando i suoi due ignari clienti, era approdato sull’isola di Pantelleria, dopo un viaggio durato oltre 14 ore.
Nel corso delle indagini tecniche è altresì emerso come Berhouma Moncef fosse in procinto di organizzare nuovi e più lucrosi viaggi, adoperando natanti di maggiori dimensioni, così da poter trasportare un maggior numero di soggetti clandestini con un introito minimo di 15.000/20.000 euro a viaggio.
Laura Nazzari
venerdì, 10 Agosto 2018 - 11:25
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