Di Maio in Tribunale e il fuoco di paglia dei penalisti napoletani: nessuna contestazione corale, solo mugugni

Di Maio al tribunale di Napoli

Il convegno tanto contestato (a mezzo social) in Tribunale a Napoli e con ospite d’onore il vicepremier Luigi Di Maio è ormai chiuso. Ma ciò che resta di questa strana giornata per l’avvocatura partenopea è destinato a diventare oggetto di forti dibattiti all’interno della classe forense locale.

Stamattina il tanto acceso dibattito che pure aveva animato le discussioni su Facebook, rischiando per giunta di declinarsi in denunce incrociate tra avvocati, non si è riproposto nell’Auditorium dove il ministro del Lavoro si è seduto al tavolo dei relatori. Nessuna azione di protesta corale è stata messa in atto dagli avvocati penalisti, quelli più navigati, quelli più battaglieri, quelli che ‘no, col Governo non ci parliamo e non vogliamo avere nessuna interlocuzione’. Solo tanti mugugni, rimasti tali. Segno che i penalisti in cerca di unità non sono riusciti a fare squadra. Qualcuno, come l’avvocato Stefano Montone, è uscito dall’Auditorium in segno di protesta: «Se stiamo qui li legittimiamo», ha osservato. Ma si è trattato di azioni solitarie. Molti altri, che pure non erano d’accordo con l’invito esteso a Di Maio, sono rimasti ad ascoltare e tra di loro si è sviluppato un confronto nella parte alta dell’Auditorium, assai lontano dal tavolo dei relatori dove sedeva Di Maio. C’è chi riteneva che fosse utile intervenire, porre domande. Ma poi nessuno si è fatto avanti.

Altri se ne sono andati prima ancora che il ministro prendesse la parola. In tantissimi non si sono nemmeno affacciati, qualcuno dice per protesta, ma la verità è che stamattina la ‘categoria’ non si è comportata come un unico blocco monolitico: ciascuno ha fatto ciò che personalmente sentiva. Risultato: il fuoco che sembrava bruciare sui social si è spento sui social. In platea sono rimasti fino alla fine tantissimi giovani avvocati, che invece hanno voluto ascoltare. Perché per loro, riuscire ad avere un’interlocuzione con il ministro Di Maio, benché egli sia portavoce di un partito che vuole riforme osteggiate dai penalisti, ha rappresentato una speranza per uscire da una crisi economica profonda che sta divorando la professione. In platea anche alcuni esponenti dell’attuale Camera penale, che però non ha dato il suo consenso ad affiancare il nome della Camera all’iniziativa.

Domani, martedì 20 novembre, in occasione della prima giornata di sciopero nazionale dalle udienze proclamata dall’Unione delle Camere penali italiane, a Napoli si terrà un’assemblea straordinaria del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli: due ore di ‘riunione’, dalle 12 alle 14. E chissà se in quella occasione nel cuore dei penalisti tornerà a bruciare quel fuoco di contestazione che stamattina è rimasto spento. (Sul quotidiano digitale di domani, martedì 20 novembre, ci sarà un approfondimento sul convegno al quale oggi ha partecipato il ministro Di Maio. Per leggere i nostri servizi basta abbonarsi accedendo alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’). 

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lunedì, 19 Novembre 2018 - 17:45
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