Ferimento Bortuzzo, uno dei fermati: «Andrò in carcere, è giusto per Manuel» Prima notte in isolamento a Regina Coeli

Manuel Bortuzzo

Ascoltati fino a ieri sera tardi, dal pm Elena Nera e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, i due sospettati di aver sparato al giovane nuotatore 19enne Manuel Bortuzzo. Lorenzo Marinelli, 24 anni, e Daniel Bazzano, 25 anni, hanno confessato di aver sparato al ragazzo per errore. Entrambi hanno precedenti per droga e Daniel Bazzano, conducente dello scooter, ha anche precedenti per rapina. Affermano di «essere distrutti», e sarebbero pronti a chiedere a scusa alla famiglia del nuotatore. «Vogliono mandare una lettera ai genitori del ragazzo ferito tramite noi», hanno annunciato gli avvocati Alessandro De Federicis e Giulia Cassaro. «Lorenzo e Daniel si volevano costituire da domenica scorsa, perché io sono stato subito contattato dai familiari. Avevano un peso sulla coscienza», ha aggiunto De Federicis.

Lorenzo Marinelli inoltre ha ammesso «Io mi sono costituito e vado in carcere perché è giusto che Manuel abbia giustizia». Le sue parole messe al verbale durante l’interrogatorio dopo essersi costituito. Bazzano, che ha pianto durante tutto l’interrogatorio non sapeva della pistola, e dopo che Marinelli ha sparato gli ha detto: «ma che hai fatto?». E l’amico gli ha risposto: «Portami a casa da mio figlio».

I due giovani hanno ammesso anche di aver sparato per motivi legati alla rissa precedentemente avvenuta all’interno di un locale e di aver sbagliato persona. «Non volevano colpire, alla fine di una rissa in un locale avevano ricevuto delle minacce e temevano che delle persone si rifacessero sotto, quindi giravano in motorino con una pistola. Non conoscevano assolutamente né Manuel né la fidanzata». Dichiara l’avvocato De Federicis, legale di Lorenzo Marinelli. «La pistola secondo quello che dichiarano loro – ha aggiunto il legale – è stata ritrovata tempo fa in un campo e all’occorrenza utilizzata. Dicono che il colpo è stato esploso durante la marcia. Hanno girato allo sbando, sono 3 notti che non dormono – ha concluso – sono molto provati».

Hanno trascorso la prima notte in isolamento, nel carcere di Regina Coeli. Fermati con l’accusa di tentato omicidio e sono in attesa che il gip, dopo che avrà ricevuto la richiesta dalla Procura, fissi l’interrogatorio di convalida che avverrà nei prossimi giorni sempre nel carcere romano. (Leggi anche un altro servizio: Manuel e la sfida di una nuova normalità. Dice alla mamma: «Fatti forza, ce la farò». Il triste risveglio: «Non sento nulla»)

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giovedì, 7 Febbraio 2019 - 10:58
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