Giustizia, ripartire dai minori educandoli alla legalità: Bonafede annuncia un piano tra ministeri di Giustizia e Istruzione

Alfonso Bonafede
Alfonso Bonafede
di Laura Nazzari

Ripartire dai giovani, dai minori, educandoli alla cultura della legalità. Ripartire dai ragazzini e insegnare loro «cos’è il lavoro vero, che cosa può essere l’imprenditoria» e cosa significa «la lotta alla criminalità». A chiusura dell’intervento sul tema delle agromafie (tenutosi ieri), il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede lancia un appello e al tempo stesso disegna il perimetro dell’intervento che i ministeri della Giustizia e dell’Istruzione stanno pianificando per costruire nelle scuole una nuova sensibilità alla materia della criminalità organizzata e al rispetto delle regole. «I due ministeri stanno lavorando insieme su questo fronte. La criminalità è alla caccia del reclutamento di ragazzi sempre più giovani», osserva. E cita, a sostegno dell’osservazione, un paragrafo dell’ultima relazione (semestrale) della Direzione investigativa antimafia sul crimine organizzato in Italia. Nel dossier di 500 pagine di uso pochi giorni fa la Dia aveva evidenziato come ancora oggi le mafie traggano traggano la «linfa vitale» necessaria a rigenerarsi «in soggetti sempre più giovani, impiegati in professioni poco qualificate o senza occupazione, nella fascia più giovane, quella tra i 18 e i 40 anni». «Quando ci troviamo di fronte ad un ragazzo che va a scuola, noi pensiamo sia lontano dalla sfera dell’illegalità. Invece, soprattutto in contesti di maggiore povertà, può capitare che quel ragazzo viva in una realtà in cui l’illegalità si sostituisce allo Stato. Questo aspetto è fondamentale: in questo paese l’equazione tra povertà e sfruttamento del lavoro non è considerata nemmeno come patologica, è quai normale», spiega Bonafede. «Invece noi dobbiamo raccontare alle nuove generazioni che cos’è il lavoro vero, che cosa può essere l’imprenditoria, la lotta alla criminalità. Considero che tra i compiti principali di un ministro ci sia assecondare una cultura della legalità, soprattutto rivolta alle nuove generazioni», conclude Bonafede.

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venerdì, 15 Febbraio 2019 - 13:22
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