Inchiesta sulla rinascita dei Mariano, sconto di pena in Appello per 19 imputati: concesse le attenuanti, le accuse reggono

di Federico Felici

L’inchiesta sulla rinascita del clan Mariano per mano dell’allora boss Marco Mariano fresco di scarcerazione supera anche lo scoglio dell’Appello: oggi i pomeriggio i giudici di secondo grado hanno accolto senza riserve le contestazioni, mosse a vario titolo agli imputati, di associazione stampo, traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, ricettazione e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. Ma, rispetto al pesantissimo verdetto che fu emesso nell’ottobre del 2016 a conclusione del rito abbreviato, la sentenza odierna ha fatto registrare uno sconto di pena massiccio a favore di 19 imputati su 26.

I giudici, accogliendo le richieste del nutrito collegio difensivo, hanno infatti accordato le attenuanti generiche che furono escluse nel rito abbreviato, e questo ha inciso sull’entità delle condanne in modo sostanzioso. Antonio Esposito (difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo) ha rimediato 4 anni di reclusione, a fronte dei ‘vecchi’ sei anni. Sconto di pena anche per Ciro Romano (difeso dall’avvocato Vincenzo Cinquegrana), che ha rimediato 4 anni contro i precedenti sei anni per il reato di associazione di stampo mafioso (confermata l’assoluzione dall’accusa di droga). Stessa identica riduzione di pena per tutti quelli che in rito abbreviato erano stati condannati a 6 anni: l’Appello ha rideterminato la pena in 4 anni per Patrizia Cinque, la moglie del boss pentito Marco Mariano; Fabio e Marco Mariano (classe 1976), entrambi figli del boss Ciro Mariano e quindi nipoti di Marco Mariano. Sconto di pena anche per Vincenzo Ricci, che passa dai vecchi 8 anni e 8 mesi a una condanna a 6 anni e 8 mesi.

Della riduzione di pena ha beneficiato anche il boss Marco Mariano, diventato collaboratore di giustizia: è stato condannato a 18 anni di reclusione ma in continuazione con altre due sentenze di condanna divenute definitive; in primo grado fu condannato a 24 anni e 2 mesi di reclusione. Complessivamente le condanne disposte oggi pomeriggio sono state 26; in relazione a 19 posizioni la Corte d’Appello ha concesso lo sconto di pena. (Approfondimenti su tutte le singole posizioni degli imputati e sull’inchiesta saranno disponibili nell’edizione del quotidiano digitale, accessibile su abbonamento, di mercoledì 20 febbraio. Per abbonarsi basta accedere alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’ e scegliere la formula dell’abbonamento)

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martedì, 19 Febbraio 2019 - 20:41
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