La Francia dà lezioni all’Italia: alla Sorbona assorbenti gratis per le studentesse, i politici ‘studiano’ per azzerare i costi

Il dibattito in Francia
di Tina Raucci

Mentre in Italia assorbenti e tamponi per far fronte ogni mese al ciclo mestruale non sono considerati un ‘bene di prima necessità’ (circostanza che di recente ha infiammato il dibattito politico), in Francia il tema è all’ordine del giorno perché lo diventino: l’obiettivo dei cugini di Oltralpe è arrivare alla distribuzione gratuita dei prodotti in posti di accesso al pubblico. In occasione della “Giornata Mondiale dell’igiene mestruale”, il Governo francese ha, infatti, riunito ministri, imprenditori e rappresentanti delle varie associazioni ad un tavolo di lavoro per discutere della distribuzione gratuita di assorbenti e tamponi in luoghi pubblici.

Nell’attesa che la politica vari un piano di sperimentazione, l’Università parigina della Sorbona brucia i tempi e installa distributori gratuiti di protezioni igieniche. Una vittoria per le studentesse del Collettivo di femministe universitario, promotrici dell’iniziativa: il progetto si è aggiudicato il bando per l’ottenimento di budget e finanziamenti pubblici. «L’installazione dei distributori gratuiti rappresenta un ulteriore passo avanti nel prevenire e contrastare la precarietà mestruale», commentano le attiviste del collettivo. In Francia poco più di un milione e mezzo di cittadine non può permettersi l’acquisto di assorbenti e tamponi durante il ciclo mestruale, arrivando a non cambiare le stesse protezioni per lungo periodo a discapito del proprio igiene intimo.

Già nell’ultima legge finanziaria la senatrice Patricia Schillinger (REM) aveva presentato un emendamento, affinché le protezioni igieniche siano distribuite a donne in difficoltà economiche all’interno di scuole ed ospedali. Il Parlamento francese aveva già approvato nel 2015 una riduzione dell’IVA si tali prodotti passando dal 20 al 5,5%. In Italia invece l’ultima legge di bilancio ha confermato per tampax e assorbenti l’IVA al 22%, al pari di beni di lusso: Lega e M5S, i partiti che compongono il Governo del Cambiamento, hanno infatti rigettato gli emendamenti del Pd che prevedevano un abbassamento dell’IVA al 5%. La decisione del Governo ha sollevato un vespaio di polemiche, alimentate dalle improvvide dichiarazioni di Francesco D’Uva (M5S) durante una trasmissione televisiva: «Non abbiamo abbassato l’IVA per ragioni ambientali. Si torni ai pannonili lavabili usa e getta!». Laura Castelli (M5S), sottosegretario all’Economia, aveva invece sostenuto: «Abbassare l’IVA sugli assorbenti comporterà sanzioni da parte dell’Ue». La stessa esponente grillina ha poi ritrattato tali affermazioni.

Il tema è sui tavoli dei Governi di tutta Europa. In Gran Bretagna la tassazione su assorbenti e tampax è al 5%, in seguito a progressive riduzioni. La Scozia, invece, si accinge a varare un piano da 5,2 milioni di sterline per permettere alle studentesse di usufruirne in maniera gratuita, dalle scuole medie fino all’università. In Irlanda invece persiste il tasso zero, non essendo prevista alcuna tariffa minima. Sull’altro versante è l’Ungheria a prevedere la tassazione più alta, arrivando al 27% d’IVA.

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mercoledì, 29 Maggio 2019 - 15:10
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