Ergastolo ostativo, il ‘Carcere Possibile’: «Grazie alla Consulta chi rinasce in carcere, tornerà ad esistere nel mondo»

di Anna Maria Ziccardi ed Elena Cimmino, avvocati*

E’ trascorso poco più di un anno da quando il “Carcere Possibile” e la Camera Penale di Napoli decisero di organizzare un convegno dibattito sull’ergastolo ostativo, ‘Nato due volte: riflessioni sull’ergastolo ostativo’ si intitolava l’evento e si tenne il 18 ottobre 2018 al P.a.n. di Napoli, ospite e relatore Carmelo Musumeci, condannato all’ergastolo per reati ostativi e posto in regime di liberazione condizionale. Un uomo dal fine pena mai che, in carcere da oltre 20 anni, aveva maturato una piena consapevolezza del dolore arrecato con la sua condotta, effettuato un percorso di revisione critica, conseguito due lauree e divenuto una persona diversa, molto diversa da quella che anni prima aveva fatto ingresso in carcere.

Grazie all’accertamento dell’inesigibilità della sua collaborazione con la giustizia, effettuato dal Tribunale di sorveglianza di Perugia, aveva ottenuto la liberazione condizionale, era appena ritornato a vivere. Nato due volte, appunto. L’esperienza concreta di Musumeci e la sentenza n° 149 della Corte Costituzionale – depositata nel luglio del 2018 – che chiaramente condannava i rigidi automatismi che impediscono la valutazione individualizzante dei singoli casi dei condannati, ci ispirarono e ci suggerirono la necessità di parlare dell’ergastolo ostativo e della sua difficile tenuta costituzionale giacchè, pensammo, se l’automatismo che impedisce al giudice qualsiasi valutazione individuale sul concreto percorso di rieducazione del condannato si pone in contrasto con la Costituzione , allora l’ergastolo ostativo ha i giorni contati. Il 18/10/2018 al Pan di Napoli si rifletteva, si ragionava di diritto, si sperava di poter ottenere altre aperture verso lo Stato di Diritto ma, sinceramente, non si immaginava che, solo dopo un anno, quelle riflessioni avrebbero preso la forma della realtà. Un mese dopo il nostro dibattito, il Tribunale di Sorveglianza di Perugia e la Corte di Cassazione investirono la Corte Costituzionale proprio della questione oggetto delle nostre riflessioni ed oggi sappiamo che avevamo capito bene, avevamo compreso che l’ergastolo ostativo non aveva più cittadinanza nel nostro ordinamento, che la sua tenuta costituzionale vacillava, molto.

Non abbiamo ancora le motivazioni della Consulta, sappiamo però dal comunicato stampa che la norma che esclude sempre ad alcuni soggetti condannati per determinati reati la possibilità di chiedere la concessione di permessi premio è stata ritenuta illegittima e ciò anche se il detenuto non ha collaborato con la giustizia e sempreche’ siano acquisiti elementi tali da escludere il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata e vi sia la prova della partecipazione del condannato al percorso rieducativo. Sappiamo, quindi, che la speranza che ci aveva dato la sentenza della Corte di Strasburgo, è oggi realtà: sarà possibile tornare ad esistere nel mondo dopo essere rinati in carcere. L’informazione giusta e corretta sulla decisione della Consulta non solo non causerà inutili indignazioni ma determinerà in ciascuno di noi la consapevolezza che contro il giustizialismo penale esiste il baluardo della Corte Costituzionale.

*rispettivamente presidente e
vicepresidente del direttivo
de ‘Il Carcere Possibile’

giovedì, 24 Ottobre 2019 - 17:27
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