Sedici persone finite in carcere, tre sottoposte ai domiciliari e altrettante sottoposte al divieto di dimora nel comune di residenza. Sono i numeri dell’ultima inchiesta sul clan Sibillo, attivo tra Forcella, i Decumani e il rione San Gaetano, che ha alzato il velo su nuovi episodi estorsivi ai danni di alcune pizzerie del centro storico e di una salumeria, nonché su numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti.
Tra i reati contestati c’è anche quello di associazione di stampo mafioso, che viene però mosso solo a pochi indagati: Vincenza Carrese, la compagna del ras detenuto Pasquale Sibillo; il boss Pasquale Sibillo (ma in relazione al periodo successivo al 15 giugno del 2016, ossia in relazione al periodo in cui era detenuto); il padre Vincenzo Sibillo; Giovanni Ingenito e Matteo Giovanni, cugini di Pasquale Sibillo e promossi reggenti del sodalizio in seguito all’arresto di Antonio Napoletano ‘o nannone; Antonio Esposito detto ‘o pop; Giosuè Napoletano, padre di Antonio.
Tra le contestazioni c’è poi anche il reato di reimpiego di soldi sporchi, in relazione alle ‘settimane’ pagate agli affiliati: il denaro usato per le ‘settimane’ proveniva o dalle estorsioni o dalla vendita di sostanze stupefacenti.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari Tommaso Perrella del Tribunale di Napoli. Domani prenderanno il via gli interrogatori di garanzia.
Indagati colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere:
Albano Ciro
Capuano Luca
Carrano Rita
Carrese Vincenza
Corallo Francesco Pio
Esposito Antonio
Grossi Enza
Ingenito Giovanni
Matteo Giovanni
Napolitano Alessia
Napolitano Giuseppe
Napolitano Marco
Nasto Salvatore
Sibillo Pasquale
Sibillo Vincenzo
Venza Azzurra
Indagati sottoposti ai domiciliari:
Criscuolo Raffaele
Ingenito Anna
Matteo Carmela Bruna
Indagati sottoposti al divieto di dimora:
Marigliano Ciro
Pagano Patrizio
Postiglione Roberto
mercoledì, 6 Novembre 2019 - 16:10
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