Procura di Torino e Brescia, plenum del Csm per decidere i due nuovi capi: sfida a due per ciascun incarico

Csm

Le nomine dei capi degli uffici di procura di Torino e da Brescia: il Consiglio superiore della magistratura, tornato nella sua composizione piena dopo lo scandalo che in primavera ha stravolto il mondo delle toghe, riparte da qui. Riparte da due decisioni importanti da prendere sul fronte degli incarichi direttivi. L’appuntamento è per mercoledì.

La procura di Torino è senza capo dal 12 dicembre dello scorso anno, quando Armando Sparato è andato in pensione. La procura di Brescia, invece, ha perso il suo procuratore dal 5 novembre del 2018 in seguito al censimento di Tommaso Buonanno. Ma chi sono i candidati? In entrambi i casi la Commissione per gli incarichi direttivi non ha indicato un solo nome, quindi toccherà al plenum del Csm decidere tra la rosa dei ‘migliori’.

Per quanto riguarda Torino la partita si gioca tra il procuratore di Siena Salvatore Vitello e Annamaria Loreto, già procuratore aggiunto a Torino. In Commissione Vitello ha ottenuto la maggioranza: 4 voti espressi dai togati di Magistratura Indipendente e Unicost – le due correnti uscite ridimensionate dallo scandalo delle nomine – e dai laici di Lega e Movimento Cinque Stelle. Mentre Loreto è stata appoggiata dai togati di Area e Autonomia e Indipendenza, i due gruppi che al contrario si sono rafforzati con le sostituzioni dei consiglieri che si sono dimessi.

Per Brescia, invece, il plenum dovrà scegliere tra Francesco Prete, procuratore a Velletri (che in Commissione ha ottenuto 3 voti, dei togati di Magistratura Indipendente e Unicost e dei laici della Lega) e Fabio Napoleone, in passato procuratore di Sondrio e consigliere del Csm e attualmente sostituto Pg presso la Corte d’appello di Milano (proposto e votato dal solo presidente della Commissione Mario Suriano di Area). Non ha invece partecipato al voto Piercamillo Davigo, di Autonomia e Indipendenza.

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lunedì, 16 Dicembre 2019 - 18:34
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