Aumenta la tassa di soggiorno, stangata sui turisti: prevista un’entrata di 600 milioni per le città più visitate

Firenze
Una veduta di Firenze pubblicata sulla fan page della città toscana

Una provvedimento destinato a far discutere ma che di certo consentirà alle città d’arte italiane di ‘far cassa’ grazie ai milioni di turisti che ogni anno raggiungono lo Stivale. In base a quanto inserito nel ‘Pacchetto Comuni’ previsto nel Dl Fisco approvato ieri in Senato, infatti, la cosiddetta ‘tassa di soggiorno’ potrà raddoppiare nei capoluoghi che accolgono un numero di visitatori superiore di venti volte alla loro popolazione residente. Il contributo dunque potrebbe arrivare a 10 euro.

L’esempio classico è quello di Firenze che ha 379mila abitanti e che nel 2018 è stata visitata da oltre 11milioni di turisti. Ma c’è anche Rimini, la cittadina dell’Adriatico che meglio rappresenta l’idea italiana di divertimento sulle spiagge. Rimini ha 148mila abitanti che hanno sfiorato, secondo statistiche della regione Emilia Romagna, i 4 milioni solo nei primi nove mesi del 2019. Ma gli esempi sono altri, come Venezia (che non raggiunge i duecentomila abitanti).

Con l’aumento della tassa di soggiorno è previsto un incremento sostanziale del gettito derivante dal turismo: si calcola un incasso di 600 milioni di euro per le città. La tassa di soggiorno è un contributo fisso che viene applicato dagli albergatori che la mettono ‘in conto’ ai turisti. Varia di località in località, a seconda dei regolamenti varati a livello comunale che possono pretendere il pagamento di una somma fissa, oppure che varia a seconda del tipo di struttura in cui si alberga. Sinora a Firenze si calcolava a seconda del tipo di struttura e poteva arrivare ad un massimo di cinque euro.

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mercoledì, 18 Dicembre 2019 - 08:51
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